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Legge 185: il racconto della “battaglia” in Senato

"Il Governo ha tentato fino all'ultimo di reintrodurre l'argomento per l'aula in modo da presentarsi a Farnborough con il trattato ratificato" dice il senatore Paolo Giaretta

di Benedetta Verrini

“Il rinvio a dopo la sospensione estiva dell’esame della ratifica dell’accordo non è solo una vittoria temporale dell’opposizione e delle campagne sviluppate con tanta generosità nella società civile. Il Governo ha tentato fino all’ultimo, anche nella conferenza dei capigruppo di ieri, di reintrodurre l’argomento per l’aula in modo da presentarsi a FARNBOROUGH con il trattato ratificato e ha dovuto incassare una ulteriore sconfitta di fronte alla minaccia dell’opposizione di bloccare l’aula fino alla fine dei lavori”. Così il senatore Paolo Giaretta, vicepresidente del gruppo Margherita al Senato, riassume a Vita il dibattito che ieri a Palazzo Madama ha portato allo slittamento a settembre della discussione sul ddl 1547, consentendo uno spazio di controllo e riflessione più profondo sul tema della riforma alla legge 185. Ma il pericolo di un azzeramento della legge italiana sulla trasparenza nell’export di armi non è scongiurato, fa notare il senatore: “Per la ripresa occorre una mobilitazione di eguale intensità. Bisogna fare capire al Governo che se intende approfittare della ratifica di un trattato per introdurre norme compiacenti per il traffico internazionale delle armi incontrerà una opposizione durissima in commissione ed in aula: non solo il voto contrario di tutta l’opposizione, ma anche l’adozione di tutti gli strumenti regolamentari perchè la legge non venga approvata prima dell’avvio dell’esame della legge Finanziaria. Occorre che il Governo si arrenda perciò all’evidenza che anche una parte della sua maggioranza ha molte perplessità sul testo presentato e l’unica soluzione ragionevole è separare la ratifica del trattato dalle norme di modifica della 185 che non hanno nulla a che fare con gli impegni da assumere in sede europea”.


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