Non profit

Legge 185: direttore Caritas Cremona scrive a deputati

Don Antonio Pezzetti scrive ai parlamentari che voteranno il 27 maggio.

di Giampaolo Cerri

Il direttore della Caritas Cremonese don Antonio Pezzetti, aderendo alla campagna nazionale in difesa della legge n. 185 sulla disciplina il commercio delle armi, ha scritto ai parlamentari eletti nelle circoscrizioni cremonesi invitandoli a votare contro gli articoli del D.d.l. 1927 che modificano il testo legislativo tuttora in vigore. Eccone il testo. «Egregio Onorevole, Il Parlamento italiano sta discutendo un disegno di legge d’iniziativa governativa (Atto Camera 1927) in materia di industria della difesa. Il progetto prevede la ratifica dell’accordo quadro sottoscritto dall’Italia e da altri cinque Paesi europei il 27 luglio 2000 per “facilitare la ristrutturazione e le attività dell’industria europea per la difesa” ed è stato già licenziato dalle Commissioni III e IV della Camera dei Deputati in data 30 gennaio 2002. Tale accordo imporrebbe il “tempestivo adeguamento della nostra normativa” e infatti 10 dei 14 articoli che compongono il testo proposto sono volti a modificare la legge n. 185 del 1990 che disciplina attualmente l’import-export di armi nel nostro Paese. La novità più rilevante è costituita dall’introduzione di un nuovo tipo di autorizzazione per il commercio delle armi, la “licenza globale di progetto”, riferita ai programmi intergovernativi o industriali congiunti ai quali le imprese partecipano e ai quali non si applicheranno più le norme sulle trattative contrattuali, rendendo meno trasparenti e controllabili tutte le operazioni. Anche le norme sulle attività bancarie relative a questo nuovo tipo di “licenza globale” verranno modificate, non essendo più notificate al Ministero del Tesoro e da questo autorizzate, e non comparendo più nello specifico capitolo dell’annuale relazione al Parlamento. In questo modo, in nome della “razionalizzazione”, della “competitività” e della “identità europea” verrà stravolta una legge ritenuta da tutti “severa e rigida” e che ha fatto del nostro Paese uno dei più avanzati al mondo per aver provveduto a regolare il commercio delle armi nel rispetto dei diritti umani, della promozione della pace e della trasparenza. Ricordiamo che quella legge fu ottenuta grazie all?impegno tenace della Campagna “Contro i mercanti di morte” (ACLI, MLAL Mani Tese, Missione Oggi, Pax Christi). Anche il riferimento al “Codice di condotta dell’Unione Europea per le esportazioni di armi” (che non è assolutamente vincolante) costringerebbe l’Italia a rinunciare alla propria normativa nazionale che in questo verrebbe peggiorata. Troviamo peraltro paradossale che mentre da un lato si vuole combattere una guerra totale contro il terrorismo, dall?altro si allargano le maglie del controllo della vendita delle armi con tutti i rischi che ne conseguono. A Lei che è stato eletto nella diocesi di Cremona, a nome della Caritas Cremonese, Ente che da sempre promuove azioni di carità volte a costruire una società di pace, chiedo pertanto di votare contro gli articoli che modificano la legge 185/90 e di presentare emendamenti a tali articoli per scongiurare il pericoloso stravolgimento dell?impianto della legge n. 185 stessa, evitando così di contribuire alla promozione di una maggiore liberalizzazione del mercato delle armi, che davvero sarebbe un preoccupante passo indietro per il già difficile tentativo di costruire una nuova cultura di pace e giustizia. La Caritas Cremonese, al contrario, chiede che l’Italia si faccia promotrice a livello internazionale di un’iniziativa volta a una maggiore severità nel controllo del commercio di armi e a un maggiore impegno nella prevenzione dei conflitti. Con la speranza di poterci incontrare personalmente per meglio approfondire un tema tanto importante, certo di poter contare sul Suo aiuto per difendere principi di pace e giustizia, Le porgo cordiali saluti. Don Antonio Pezzetti, direttore Caritas Cremona»


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