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Legge 185: continua il braccio di ferro in Senato

Il governo rigetta ogni ipotesi di stralcio. Il senatore Martone: "Così dimostra che il suo vero interesse è cambiare la legge italiana, non ratificare in tempo l'Accordo di Farnborough"

di Benedetta Verrini

Nuovo dibattito ieri al Senato sul disegno di legge di modifica della Legge 185: i componenti delle commissioni riunite Esteri e Difesa hanno nuovamente discusso della possibilità di stralciare tutti gli articoli che riguardano la 185, e di approvare esclusivamente i primi due articoli che servono a ratificare l’accordo internazionale di Farnborough.

In un primo tempo, infatti, si era rappresentata da parte del Governo l’esigenza di pervenire alla ratifica dell’Accordo di Farnborough entro il prossimo 23 luglio, a causa di un vertice del ministro della Difesa Antonio Martino con i rappresentanti dei Paesi patner. “Tuttavia, poiché il Governo è orientato ad insistere nel senso del mantenimento dell’integrità del disegno di legge, ciò equivale a considerare come superata quella scadenza” ha dichiarato nel corso della seduta il senatore Giulio Andreotti, prospettando la possibilità di proseguire la discussione del disegno di legge dopo la sospensione estiva. L’ipotesi è stata però rigettata dal presidente delle commissioni, Domenico Contestabile, secondo cui “il provvedimento conserva caratteri di urgenza”.

La discussione degli emendamenti, che ieri è proseguita fino all’articolo 4, riprenderà dunque mercoledì prossimo. Dopo un intervento del sottosegretario Berselli, che ha ribadito la contrarietà del governo a qualsiasi ipotesi di stralcio, è intervenuto il senatore Francesco Martone (Verdi), dicendo che “Il Governo dimostra un’assoluta mancanza di interesse rispetto alla tempestiva ratifica dell’Accordo di Farnborough, avendo in realtà quale unica preoccupazione quella di intervenire pesantemente sulla legge del 1990 sul controllo dell’esportazione, dell’importazione e del transito dei materiali di armamento, per venire incontro alle pressanti sollecitazioni di alcuni settori dell’industria militare. Ciò conferma la fondatezza delle nostre preoccupazioni circa i reali connotati dell’operazione che si è voluta promuovere inserendo nel disegno di legge di autorizzazione alla ratifica un corpus organico di disposizioni la cui adozione non sarebbe stata in alcun modo necessaria ai fini del rispetto dell’Accordo quadro. In tale contesto, appare opportuno riprendere in considerazione la possibilità dello stralcio. In proposito, la contrarietà espressa dal rappresentante del Governo non può essere considerata preclusiva, dovendosi rimettere la decisione alle Commissioni riunite. Significativo appare comunque il fatto che sull’ipotesi in questione siano state espresse convergenti valutazioni dalle opposizioni e da qualificati esponenti della maggioranza”.

Info: www.senato.it

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