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Legge 185/Campagna: ultima chiamata

La seduta al Senato ha chiuso senza giungere al voto sul ddl 1547. La Campagna esprime la sua amarezza e invita a manifestare, domani, davanti a Palazzo Madama

di Benedetta Verrini

Si è conclusa da pochi minuti con un nulla di fatto la seduta pomeridiana di Palazzo Madama dedicata alla discussione del ddl 1547 sulle modifiche alla legge 185. Visto il fittisssimo calendario di domani, è molto probabile che di questo disegno di legge si riparlerà giovedì. Nel frattempo, la Campagna In Difesa della 185, prendendo atto con amarezza che lo spiraglio di dialogo aperto con l’Udc non ha portato a nulla, rilancia per domani, 5 marzo, un nuovo appuntamento di protesta di fronte al Senato (segue in corsivo il comunicato).
Oggi sono stati discussi diversi ordini del giorno legati al ddl. “E’ stato accolto un Odg che potrà rivestire una certa importanza per la Campagna” spiega il senatore Tino Bedin (Margherita), che ne è stato il proponente. “Impegna il governo ad ascoltare annualmente le associazioni maggiormente rappresentative e a tenere conto delle loro osservazioni. E’ un piccolo obiettivo e non fa parte del testo di legge, ma almeno ad esso le organizzazioni potranno appellarsi, in futuro, per richiamare l’attenzione del governo”.

Ecco il comunicato diffuso dalla Campagna:
La Campagna “Contro i Mercanti di Armi: Difendiamo la 185” esprime profonda amarezza e delusione per l’insostenibile leggerezza con cui la maggioranza parlamentare sta conducendo le fasi finali del dibattito al Senato sul DDL 1547 relativo alla ratifica dell’Accordo di Farnborough sulle misure per facilitare la ristrutturazione e le attività dell’industria europea per la difesa, con il quale si introducono sostanziali modifiche alla legge italiana 185/90 sulla produzione ed il commercio delle armi. Nelle ultime settimane un importante dialogo di chiarimento era stato condotto con l’UDC – in particolare il Senatore D’Onofrio – su questa delicata e complessa materia. L’indicazione di voto della maggioranza dimostra come la logica imprenditoriale dei produttori di armi prevalga ancora una volta sulle ragioni della politica.

“Lascia francamente attoniti constatare come le argomentate preoccupazioni della Campagna, espresse con dovizia di particolari al Senatore D’Onofrio nel corso di due lunghi incontri tecnici svoltisi nelle scorse settimane siano oggi, nella migliore delle ipotesi, del tutto ignorate dal legislatore, ovvero stravolte, o ancora peggio utilizzate contro per avallare la necessità di votare il disegno di legge 1547 nel suo complesso” commenta Nicoletta Dentico, direttore di Medici Senza Frontiere Italia e portavoce della Campagna. “Il blandissimo ordine del giorno in votazione riconosce implicitamente che diversi problemi aperti rimangono irrisolti – segnatamente la questione della destinazione d’uso finale dell’arma prodotta in base all’accordo e della totale mancanza di trasparenza sul ruolo tecnico delle banche alla produzione armiera” continua la Dentico “salvo poi la forzatura intransigente della maggioranza che con poco saggia leggerezza decide di sovvertire l’articolato della 185/90, una delle normative internazionali più garantiste in tema di produzione e commercio delle armi: un segno particolarmente preoccupante, nella attuale contingenza internazionale”.

Per manifestare il profondo dissenso sull’esito dell’iter parlamentare al Senato, la Campagna ha organizzato per mercoledì 5 marzo, alle ore 14, davanti a Palazzo Madama, un’iniziativa di protesta proprio mentre sarà all’ordine del giorno la votazione finale sul DDL 1547. La Campagna “Contro i Mercanti di Armi: Difendiamo la 185” è una coalizione che raggruppa decine di organizzazioni del volontariato laico e cattolico in Italia, e da oltre un anno si sta battendo con varie azioni di pressioni sulle istituzioni per la salvaguardia della normativa 185/90 e per la tutela della trasparenza nel commercio delle armi.

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