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Legge 185/90: appello ai Deputati e Senatori del centro sinistra

Una lettera in redazione di di Stefania Ventura*

di Redazione

Mentre risuona ancora l?eco delle parole-denuncia di Moretti e la nuova ?municipalità? ribadita e già praticata a Porto Alegre stenta ad occupare l?agenda dei sindaci, ha iniziato il suo iter parlamentare (che si annuncia difficile!) il disegno di legge (n. 1927), presentato dall?On. Previti, di ratifica ed esecuzione dell?Accordo quadro firmato da Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia ed Inghilterra per la ristrutturazione dell?industria bellica europea e dei Paesi aderenti alla NATO, modificando sostanzialmente la più restrittiva normativa vigente (L. 185/90) in tema di trasparenza e controllo nel commercio delle armi. Un?altra occasione, l?ennesima, per ribadire la vocazione sanguinaria e liberista di maggioranza ed opposizione. La modifica principale verso cui si leva l?indice delle associazioni pacifiste, laiche e non, che da tempo si battono contro le violazioni dei diritti umani come Amnesty International, Rete di Lilliput, Pax Christi, solo per fare qualche esempio, è l?introduzione della cosiddetta ?licenza globale di progetto?. In altre parole, se l?Italia volesse esportare armi, poniamo in Afghanistan o in Turchia (come già fa!), dovrebbe dichiarare solo ?la descrizione del programma congiunto, le imprese dei Paesi di destinazione o di provenienza del materiale? ma non l?utente finale e soprattutto il Certificato di uso finale. La normativa vigente, infatti, positivizza l?assoluto divieto di cedere armi in mancanza di adeguate garanzie sulla destinazione finale onde evitare di ?scoprire? che questo o quel Paese, non esattamente rispettoso dei diritti che si vorrebbero inviolabili, sia in possesso, non si sa come, di armi sofisticate. Queste modifiche, che hanno incontrato il positivo apprezzamento del diessino Minniti, erano già in discussione nelle commissioni Esteri e Difesa della Camera nei giorni di Porto Alegre, nei giorni del ?mea culpa? di certa Sinistra. Quando dici coerenza! Il mondo dell?associazionismo si è riunito attorno all’ Appello promosso dal settimanale Vita.
Io mi rivolgo direttamente ai Deputati e Senatori del centro sinistra, ai compagni e alle compagne del mio partito a livello locale e nazionale per fermare questo scellerato disegno di legge. Mi auguro che non sia l?industria bellica il settore trainante dell?economia del nostro Paese e che non lo diventi con l?aiuto della Sinistra. Ritorna la sfida possibile della costruzione dell?Europa dei popoli e delle culture, il primato della Politica sulle ragioni del mercato. Non si comprende perché recepire acriticamente un Accordo che segnerebbe un pericoloso passo indietro rispetto alla normativa vigente, varata per evitare di armare la mano di dittatori e gruppi terroristici, le politiche di governi criminali, le organizzazioni mafiose che vivono anche di traffico d?armi, rendendoci complici di nazioni in guerra. ?Sarebbe auspicabile ? si legge nell?Appello (per aderire basta mandare una e-mail all?indirizzo redazione@vita.it e nello spazio riservato all?oggetto scrivere ?Io difendo la L. 185/90?) ? che l?Italia richieda agli altri Paesi europei maggiore severità nel controllo dell?export delle proprie armi e maggiore impegno nella prevenzione dei conflitti e per il disarmo?. Dietro la spinta armonizzatrice si celano le forti pressioni delle industrie belliche che risentono della concorrenza e che richiedono di liberalizzare il settore. In concreto, una maggiore discrezionalità nella vendita di armi. Infatti, le ?licenze globali? sarebbero esenti da controlli bancari, parlamentari e soprattutto dell?opinione pubblica. Se passasse questo disegno di legge con il rilascio della licenza il governo firmerebbe una delega in bianco, senza alcuna discriminante, sulla scelta dei paesi di destinazione finale. Un?ulteriore modifica, non suggerita da esigenza di uniformità, riguarda il divieto di esportare verso Paesi i cui governi siano responsabili di accertate violazioni dei diritti umani. Il disegno di legge precisa che devesi trattare di ?gravi violazioni?, nel chiaro intento di restringere la portata del divieto. Ma è uno scherzo di carnevale!?

* Dirigente prov.le Nuova Sinistra DS

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