Politica

Legambiente: “Soldi alla ricerca, non ai camion”

210 milioni di tagli in arrivo sugli enti di ricerca. L'associazione propone di recuperarli mettendo fine agli aiuti di Stato all'autotrasporto. E l'idea diventa un emendamento al Senato

di Silvano Rubino

L'ennesima scure sui fondi alla ricerca prevista nel decreto sulla spending review può essere evitata. Almeno secondo Legambiente, che in un appello lanciato nei giorni scorsi e firmato da 30  scienziati italiani (tra i quali l'astrofisica Margherita Hack e l’astronauta Umberto Guidoni), propone di recuperare fondi mettendo fine "ai generosi aiuti di Stato che da anni vengono elargiti agli autotrasportatori per un costo annuale di 400 milioni di euro a carico della collettività".

L'appello, ora, è diventato un emendamento al decreto Spending Review, presentato da numerosi senatori – Vita, Ferrante, Della Seta, Casson, Ignazio Marino, Amati, Armato, De Luca, Di Giovanpaolo, Maritati, Mazzuconi, Monaco, Nerozzi, De Sena- che riporta la proposta fatta dall’associazione.

“Ora il Parlamento faccia la sua parte e accolga l’emendamento al decreto che restituisce i 210 milioni di fondi per la ricerca, è l’ultima chance per consentire ai nostri Istituti di ricerca di svolgere un lavoro fondamentale per il rilancio del Paese”, commenta il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.

I tagli agli enti di ricerca, scientifici umanistici e ambientali,  previsti in tre anni ammontano a 33.147.093 nel 2012 e 88.392.247 per il 2013 e 2014. Gli stanziamenti al settore dell’autotrasporto che prevedono fondi per 400 milioni di euro per il 2013, che si aggiungono ai 400 già stanziati negli ultimi anni, ogni anno. Nell’emendamento si propone dunque di recuperare dal fondo per l’autotrasporto i soldi per la ricerca in modo da riequilibrare il sacrificio.

“Chiediamo più equità e più lungimiranza – aggiunge il presidente di Legambiente – perché se bisogna tagliare è assurdo e miope azzerare la ricerca che va a beneficio di tutti e contribuisce alla crescita e al prestigio dell’Italia e sostenere in modo così generoso il trasporto delle merci su strada che al contrario contribuisce all’inquinamento dell’aria e all’aumento delle emissioni di CO2”.

Il settore del trasporto delle merci su strada   contribuisce non solo all’inquinamento dell’aria e delle nostre città, ma anche alle emissioni di CO2 per le quali dovremo pagare pesanti multe se l’Italia sforerà i limiti dettati dai trattati internazionali. Nel 2010, secondo i dati Ispra, i veicoli pesanti hanno prodotto oltre 22 milioni di tonnellate di CO2. Secondo Legambiente"bisognerebbe invece puntare sulla manutenzione e l’ammodernamento degli attuali 16000 chilometri di rete ferroviaria esistente, per un efficace riequilibrio modale, merci e passeggeri".

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