Sostenibilità

Legambiente premia Bolzano, la città più “solare” d’Italia

E' in cima al primo Rapporto sui Comuni rinnovabili, che fotografa la diffusione delle fonti di energia pulita nei 103 Comuni capoluoghi di Provincia italiani

di Benedetta Verrini

E? Bolzano la città più rinnovabile d?Italia, grazie alle politiche che sostiene nel campo delle energie rinnovabili. Lo afferma Legambiente, che il 12 agosto ha annunciato i vincitori del primo Rapporto sui Comuni rinnovabili, che fotografa la diffusione delle fonti di energia pulita nei 103 Comuni capoluoghi di Provincia italiani. Bolzano si è dunque aggiudicata il Premio Comuni rinnovabili 2004 perché vanta la più alta diffusione in Italia di pannelli solari termici, sia in assoluto che in rapporto con la popolazione (4.722 mq e una media di quasi 50 mq ogni 1.000 abitanti), ma anche una potenza installata di impianti solari fotovoltaici pari a 55 kW nel territorio. Per quanto riguarda le strutture edilizie di proprietà comunale, sono installati 222 mq di pannelli solari termici e vengono prodotti 12.000 kWh ogni anno da impianti fotovoltaici. Bolzano rappresenta il caso più avanzato in Italia nel campo delle fonti rinnovabili, perché l?attenzione è trasversale nelle politiche con l?obiettivo di una forte diffusione attraverso una diffusa informazione dei cittadini e un attento monitoraggio, una collaborazione attiva con la Provincia. Ma il rapporto Legambiente premia anche il piccolo comune di Varese Ligure, in virtù delle politiche intraprese per la promozione delle fonti rinnovabili e più in generale di qualità ambientale, sintetizzabili nello slogan ?100% di energia prodotta da sole e vento?. Un ?Italia poco solare che ancora non crede nell?energia del vento e con le grandi metropoli, ad esclusione di Roma, bocciate in toto sul fronte dell?energie rinnovabili. I dati fotografano un Paese che sta scontando ritardi forti e diluiti a macchia di leopardo, dove i risultati migliori in termini di diffusione nel territorio di impianti solari termici sono raggiunti da due città come Bolzano e Trento, e dove i buoni risultati di alcune città riguardano solo alcuni dei parametri in gioco: Modena e Roma per il solare termico, Brescia e Parma per il solare fotovoltaico sugli edifici di proprietà comunale; Frosinone per il fotovoltaico nel territorio, Lecce per quello termico. Un segnale positivo è che un quarto circa dei Comuni capoluoghi di Provincia ha introdotto provvedimenti che prevedono norme o incentivi per la promozione delle fonti rinnovabili e della bioedilizia. ?Questo primo rapporto- ha commentato Edoardo Zanchini -segreteria nazionale di Legambiente- fotografa i ritardi italiani nella corsa alle rinnovabili, ma anche i risultati e l?impegno di città come Bolzano e Varese Ligure, all?avanguardia in Europa per le politiche messe in atto. Il quadro non è ottimistico- prosegue Zanchini- manca ancora la volontà politica di investire nell?energie del futuro. Investire sul solare termico e fotovoltaico- conclude Zanchini di Legambiente- rappresenta la risposta più efficace per uscire dall?economia del petrolio e dalla spirale dei prezzi in crescita ed al tempo stesso consente di ridurre l?inquinamento nelle città e di vivere meglio nelle nostre case, creando sviluppo e occupazione?. Ma l?altro tema di fondo che viene fuori dal rapporto è che le città italiane ? del Nord come del Mezzogiorno – faticano a individuare un ruolo per le fonti rinnovabili all?interno delle proprie politiche energetiche e territoriali, di innovazione e di intervento per ridurre inquinamento e emissioni di CO2. La realtà emergente evidenzia risultati interessanti che riguardano alcuni indicatori, ma questi risultati sono subito contraddetti dall?assenza completa di interventi rispetto ad altri parametri. Tra le grandi città, solo Roma evidenzia risultati apprezzabili almeno per quanto riguarda la presenza di impianti solari termici e fotovoltaici sulle proprie strutture, ma in generale nessuna città di medio-grande dimensione dispone di un monitoraggio della situazione che avviene nel proprio territorio, né ha messo in campo programmi e interventi come quelli realizzati negli ultimi tre anni in una città mediterranea come Barcellona, dove negli ultimi tre anni si sono installati più pannelli solari termici (19.593 metri quadri) e più pannelli solari fotovoltaici (667 kW) di quelli presenti in tutti i capoluoghi di Provincia italiani (12.460 mq termici e 617 kW fotovoltaici). In Italia gli indicatori del rapporto mostrano dunque i limiti dell?azione dei Comuni ma anche il fallimento dei provvedimenti che dovevano aiutare lo sviluppo delle rinnovabili e che invece non sono riusciti a far recuperare il gap nei confronti degli altri Paesi europei. Per Legambiente, la scelta delle priorità energetiche italiane nei prossimi anni dovrebbe rispondere ad obiettivi precisi: puntare con decisione alla riduzione dei consumi energetici, di almeno il 20%, a parità di comfort e servizi; realizzare un forte sviluppo delle fonti rinnovabili che arrivi a produrre il 25% dell?energia elettrica; aumentare l?efficienza e la sicurezza della rete nella prospettiva di una generazione diffusa. www.legambiente.com


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