Sostenibilità
Legambiente: Mare nero e mare blu
Riparte Goletta Verde. In un dossier numeri e storie del mare illegale. Assegnate anche le bandiere nere
di Redazione
In che dondizioni di salute versa il nostro mare? La situazione e’ migliore o peggiore dello scorso anno? Per rispondere a queste domande, riparte “Goletta Verde”, la storica campagna di Legambiente di analisi e informazione sullo stato delle acque del mare. Due imbarcazioni percorreranno in lungo e largo le coste italiane per due mesi, con itinerario previsto di 8000 chilometri in cui saranno effettuati 450 prelievi. La costa tirrenica sara’ ‘battuta’ dalla “Pietro Micca”, la piu’ antica nave commerciale italiana costruita nel 1895 e in partenza da Sanremo, mentre dalle spiagge dell’Adriatico e della Sicilia, guardando verso l’orizzonte, sara’ possibile scorgere l’altra “goletta”, il veliero di 27 metri “Catholica”, in partenza da Grado. Come ogni anno, da terra, laboratori mobili seguiranno le due imbarcazioni per analizzare i prelievi. I risultati saranno resi noti poi in conferenze stampa indette proprio nei luoghi dove fa tappa la Goletta Verde. Non solo. Le informazioni sullo stato delle acque analizzate si potranno ricevere direttamente sul cellulare. Bastera’ inviare un sms con il nome della localita’ che interessa ai numeri 4310039 (dai cellulari Vodafone Omnitel) e 340 4310039 da tutti gli altri cellulari. Ma dopo 17 anni in cui sono stati analizzati oltre 6000 campioni d’acqua marina in piu’ di 120 mila chilometri di navigazione e con 600 tappe nelle localita’ balneari, quali sono le novita’ del viaggio 2002? Innanztutto una campagna di sensibilizzazione sulle riserve marine, “Profondo Blu”, per far capire che sono strumenti utili per la valorizzazione turistica e non liste di divieti. E se un acqua scooter corre all’impazzata tra i bagnanti o c’e una spiaggia chiusa da un cancello privato? Ci pensano i “guardiani del mare” che potranno richiedere a il manuale di autodifesa del bagnante. C’e’ poi “Li voglio vivi” con distribuzione di vademecum contenenti informazioni sulle specie marine a rischio d’estinzione e “Alla Ricerca del petrolio” per rilevare la presenza di idrocarburi sulle rotte percorse dalle petroliere.- Reati, infrazioni, violazioni al codice nautico, abusivismo, maladepurazione.
Numeri e storie del ‘mare illegale’ che sono contenuti nel dossier “Mare Mostrum 2002”, presentato oggi da Legambiente nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2002 di “Goletta Verde” e realizzato con il contributo delle Capitanerie di porto, del Corpo forestale, della Guardia di finanza e del Noe dei Carabinieri. Il dossier parla chiaro. Le infrazioni lungo la fascia costiera rilevate dalle forze dell’ordine nel 2001 sono state 27.474, 501 in piu’ rispetto all’anno precedente. A guidare questa triste classifica la Sicilia con 4.648 infrazioni accertate, seguita da Puglia (2.513), Campania (2.442) eCalabria (1.992). Se si considerano invece i reati in rapporto ai chilometri di costa al primo posto sale il Veneto con piu’ di 8 reati per chilometro di costa, seguito da Emilia Romagna (6,9 reati) e Marche (6,36). Dal nord al sud poi c’e’ una crescita esponenziale dei porti; una autentica proliferazione se si pensa che in mezzo secolo, fino al 1997 secondo il rapporto ne erano stati realizzati 44, mentre negli ultimi 5 anni ne sono stati costruiti 36 con altrettanti in cantiere e una quarantina in fase progettuale. Risultato? Almeno 30 mila posti barca in piu’ che ‘ruberanno’ chilometri alle spiagge. Scenario non migliore per quanto riguarda la depurazione (gli scarichi di 30-40 milioni di abitanti finiscono nei fiumi o in mare senza nessun tipo di filtro) e l’abusivismo edilizio, con la Sicilia al primo posto (857 reati nel 2001 rispetto ai 480 nel 2000, con un aumento quindi del 78%). Dodici bandiere nere consegnate per ‘premiare’ i casi piu’ “eclatanti e vistosi” di scempio a danno del mare. Legambiente ha voluto segnalare cosi’, in occasione della conferenza di presentazione di “Goletta Verde 2002” oggi a Roma, “amministratori locali, societa’ private, grossi nomi o illustri sconosciuti che si sono distinti in particolar modo in operazioni di distruzione di coste, con il cemento selvaggio o abusivo, con gli scarichi non depurati, con i veleni industriali e via inquinando, sventrando, distruggendo”. “Se con la Guida Blu – ha detto il presidente nazionale di Legambiente Ermete Realacci – segnaliamo glo oscar della qualita’ marina, con le bandiere nere e il dossier ‘Mare Mostrum’, vogliamo evidenziare le emergenze delle nostre coste”. Si va, solo per fare qualche esempio, dal presidente della Provincia di Cagliari per i lavori riguardanti la spiaggia bianca del Poetto che, secondo Legambiente, e’ ora diventata nera, alla Regione Campania “per vent’anni di malfunzionamento del depuratore di Cuma”, al sindaco di Sanremo “per la realizzazione di due ecomostri che hanno chiuso le passeggiate della citta’ dei fiori”, ad Aurelio Misiti, assessore ai Lavori Pubblici della Regione Calabria e presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici “per il caparbio impegno pluriennale a favore del Ponte sullo Stretto di Messina”.
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