Welfare

Legambiente e Italia Nostra: errori di merito e di metodo

di Redazione

Con il WWf (box a pagina 4) altre due storiche associazioni ambientaliste ingrossano il fronte contrario al piano del governo: Legambiente e Italia Nostra. Ecco le loro ragioni.
«Il Piano casa presentato è un vero e proprio condono permanente. Un Piano scandaloso che consente di sanare tutto e sempre e supera ogni più cupa previsione». Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, commenta così il provvedimento finalizzato al rilancio dell’attività edilizia. «Il provvedimento riscrive completamente la normativa in materia di edilizia», prosegue Cogliati Dezza, «e abolisce il permesso di costruire, sostituendolo con una semplice autocertificazione. Prevede l’aumento di cubatura di appartamenti e condomini del 20%, anche per gli immobili abusivi già sanati, e la demolizione e ricostruzione ex novo di manufatti realizzati oltre trent’anni fa, in barba a regolamenti e piani urbanistici». «Il presidente del Consiglio ha confermato il proposito di procedere con decreto legge per l’approvazione del cosiddetto Piano casa, benché sia ben consapevole – più volte lo ha ripetuto – che il provvedimento attiene ad una materia, il governo del territorio, rimessa dalla Costituzione alla legislazione concorrente di Stato e Regioni».
Per Giovanni Losavio, presidente di Italia Nostra, oltre che di merito si pone anche un problema di metodo. Continua il ragionamento: «La potestà legislativa dello Stato è quindi limitata – così vuole la Costituzione – alla determinazione dei principi fondamentali della materia. Intervento legislativo questo quanto mai complesso per la materia del governo del territorio. Tanto che a questo adempimento non bastarono neppure le due precedenti legislature».

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.