Sostenibilità

Legambiente e Arcicaccia contro la nuova pdl su attività venatorie

Le due associazioni denunciano l'intenzione di adottare questo nuovo provvedimento in materia di caccia.

di Benedetta Verrini

Dopo il ritiro del disegno di legge del ministro delle Politiche agricole sulla caccia, giudicato pericoloso dalle associazioni ambientaliste, alla Camera si sta consumando un nuovo blitz. Lo hanno denunciato Legambiente e Arcicaccia, unite per prevenire l?adozione di un provvedimento giudicato “un assalto ai sistemi di tutela degli animali selvatici e delle aree protette, che se dovesse passare negherebbe la possibilità di un?attività venatoria compatibile”. Il testo unificato, che le due associazioni sono riuscite ad anticipare alla stampa, alla Camera sostituirà le diverse proposte di legge in materia. Esso in parte ricalca il contenuto del testo ministeriale bocciato, in parte aggiunge novità allarmanti. Ad esempio, una stagione venatoria più lunga: si potrà andare a caccia non più solo da settembre a gennaio, come oggi, ma da agosto a febbraio. Il numero delle specie cacciabili diventa più ampio: si passerà dalle attuali 49 specie a 62 (13 in più). Sarà inoltre ammessa la caccia lungo le rotte migratorie (oggi è vietata) e verranno ridotte le aree protette dal divieto di caccia. Infine, il testo introduce la depenalizzazione del bracconaggio: sparare nelle aree protette, se si escludono alcuni casi (come orso, camoscio appenninico, lupo, stambecco) non sarà più reato, ma comporterà una semplice multa. Se un cacciatore di frodo uccide cinghiali in un parco nazionale, dunque, non rischia più il carcere, ma solo un?ammenda. Contro la proposta in discussione, Legambiente e Arcicaccia hanno già raccolto più di 10mila firme: “Quello che leggiamo fra le righe del testo unificato”, ha dichiarato Roberto Della Seta, di Legambiente, “è la volontà di scardinare un sistema razionale di gestione e tutela della fauna che finora aveva prodotto importanti risultati”.


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