Sostenibilità
Legambiente: bonificare i fondali basso Adriatico
Per Francesco Ferrante, direttore nazionale di Legambiente ''la grande guerra e il conflitto 'santo e giusto' di due anni fa contro Milosevic hanno prodotto un autentico oltraggio
di Paolo Manzo
L’Adriatico come pattumiera, un’area off-limits nella quale scaricare ordigni inesplosi d?ogni specie. La denuncia viene da Legambiente che in una conferenza stampa ha sottolineato che il mare più ad oriente d’Italia è soprattutto questo: granate, cartucce di mitragliatrici, bossoli, farfalle della morte, armi chimiche all’iprite e bombe cariche di fosgene.
Per Francesco Ferrante, direttore nazionale di Legambiente ”la grande guerra e il conflitto ‘santo e giusto’ di due anni fa contro Milosevic hanno prodotto questo autentico oltraggio, con prepotenza e senza alcuna legittimazione”.
”La guerra in Kosovo – ha aggiunto – è ormai storia, ma è ancora fresco il ricordo dei rinvenimenti ‘accidentali’, su alcune spiagge pugliesi” dove, secondo Legambiente, ci sarebbe stata una bonifica dei fondali ”parziale e molto discutibile”.
”Con la campagna ‘Via la bombe da un mare di pace’ ? ha spiegato a sua volta il presidente regionale, Massimiliano Schiralli – Legambiente sollecita la bonifica dei fondali del basso Adriatico” mentre con la cartolina petizione, ha aggiunto ”chiediamo al Presidente della Repubblica di accertare le responsabilità circa l’interruzione delle operazioni di bonifica post-Kosovo a sud del Gargano, e di predisporre un piano d’azione per la bonifica dei fondali antistanti il litorale pugliese”.
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