Sostenibilità
Legambiente: anomala marea scura sulla costa adriatica
Secondo quanto riferito dai bollettini della struttura oceanografica Daphne di Arpa è frutto di una proliferazione microalgale
di Redazione
«È indispensabile avviare politiche di bacino di ampio respiro». Così Legambiente Emilia Romagna commenta l’apparizione nelle acque dell’Adriatico all’altezza di Rimini di un’anomala marea scura. «Le segnalazioni di cittadini, confermate da Arpa evidenziano un fenomeno fuori dal normale», prosegue Legambiente, che ha voluto approfondire cause ed eventuali problematiche della vicenda. Secondo quanto riferito dai bollettini della struttura oceanografica Daphne di Arpa, le acque di colore bruno-rossicce notate dagli abitanti della zona, sono frutto di un’intensa proliferazione microalgale (Diatomee con Chaetoceros e Skeletonema costatum come microalghe dominanti) dovuta a cospicui apporti fluviali, del Po in particolare, con conseguente fertilizzazione da nitrati, fosfati e silicati dell’area nord-occidentale del bacino adriatico. Questa catena di eventi avrebbe portato ad un «fenomeno di eutrofizzazione acuta con conseguente innesco di condizioni di ipossia e anossia dei fondali». Non a caso nell’area meridionale dell’Emilia Romagna e nel pesarese si sono verificati anche fenomeni di spiaggiamento di pesce collegati a tali condizioni, e favoriti da un movimento verso la costa di acque profonde prive di ossigeno, spinte da venti spiranti da terra.
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