Economia

Legacoop e Confcooperative: no alla sottrazione del tfr

E' una misura che mette a rischio non una generica piccola impresa, ma tutte le aziende cosiddette labour intensive, spesso cooperative, che attraverso coraggiose politiche di consolidamento hanno pr

di Redazione

Legacoop e Confcooperative dicono ‘no’ alla proposta contenuta in Finanziaria di destinare il 50% del TFR maturando a un fondo gestito dall’INPS. Un provvedimento, questo, ”che sarebbe in evidente contraddizione con l’obiettivo, a parole universalmente condiviso, di destinare le stesse risorse al decollo della previdenza complementare”. Le due centrali, in una nota, ”manifestano stupore e disaccordo per l’assoluta mancanza di interlocuzione e di confronto su un argomento cosi’ importante ed e’ per questo -rilevano- che chiedono l’apertura di un tavolo di confronto e di concertazione tra Governo e le principali associazioni di rappresentanza datoriale e sindacale. Resta tutta da verificare -continua la nota- la disponibilita’ mostrata dal ministro Padoa Schioppa che ha ventilato l’ipotesi di correggere la disposizione a favore di una non meglio identificata omi che sarebbe esentata dal versamento”. La sottrazione di TFR, rilevano Legacoop e Confcooperative, ”e’ una misura che mette a rischio non una generica piccola impresa, ma tutte le aziende cosiddette labour intensive, spesso cooperative, che attraverso coraggiose politiche di consolidamento hanno prodotto buona occupazione. Queste stesse cooperative -si rileva- si trovano quotidianamente a misurarsi con un debitore, la PA, i cui ritardi nei pagamenti sono in media di un anno e mezzo”.


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