Mentre mezza Serie A è in tournèe in giro per il mondo, la Lega Pro comincia un suo giro. Non ci sono amichevoli da giocare, né autografi da firmare ma un fenomeno da arginare. Attraverso l’educazione e la conoscenza.
Lunedì 29 luglio è iniziato da Gubbio l’Integrity Tour 2013-2014, una serie di incontri che la Lega Pro, insieme alla UISS (Unità informativa scommesse sportive), al GISS (Gruppo investigativo scommesse sportive), a Sportradar, agenzia che si occupa di combattere il match-fixing , organizza dal 2011 per educare e sensibilizzare dirigenti, giocatori, allenatori, arbitri ma anche ragazzi delle scuole e del settore giovanile sul tema delle frodi sportive.
Un argomento caldo anche per la LegaPro, finita sotto la lente d’ingrandimento anche nell’inchiesta del calcioscommesse 2011. Incontri, video, dibattiti per spiegare il Codice Etico di cui la Lega Pro si è dotato, far capire a tecnici, dirigenti e giocatori cosa dicono i regolamenti federali sul tema frode sportiva o come ci si può mettere in contatto con le autorità di controllo, se si viene avvicinati per un tentativo di corruzione.
Un giro, l’Integrity Tour che nel 2013 ha toccato 30 città e 30 squadre, che ha portato buoni risultati con un crollo (-65%) delle segnalazioni di partite sospette e che è stato lodato anche dall’UEFA e dalle altre leghe europeo, visto che la Lega Pro italiana è stata in Europa a dotarsi di un Integrity Office. Ma come per il doping i truffatori sono più avanti di chi li insegue. E la nuova frontiera del controllo da parte della Lega Pro passa per il monitoraggio dei social network e dei ritiri estivi, visto che sempre di più le organizzazioni criminali puntano ad arrangiare partite del precampionato.
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