Mondo

Lega araba: Apertura del summit arabo a Tunisi

Previsti toni moderati per un summit chiamato a dare risposte concrete sull’Iraq e la questione palestinese

di Joshua Massarenti

Stamane, al palazzo dei congressi di Tunisi, si aperto il Summit della Lega araba che vede la partecipazione di dodici capi di Stato, il presidente del governo transitorio somalo e di nove altre delegazioni arabe. Lo riferisce l?agenzia di stampa francese AFP.

Il summit arabo deve adottare una serie di risoluzioni sulle riforme da intraprendere nei paesi arabi, la questione palestinese, l?Iraq e la ristrutturazione della Lega araba. Per quanto riguarda il problema Palestina, è al vaglio un progetto di risoluzione che prevede ?una condanna alle operazioni militari contro i civili palestinesi e i dirigenti palestinesi?. Una presa di posizione scontata alla quale verrà afffiancata ? a sorpresa ? ?una condanna alle operazioni contro civili senza discriminazione?. Il riferimento agli attentati palestinesi contro civili israeliani è implicito e costituirebbe una prima assoluta in quanto sino ad oggi mai i paesi arabi hanno incluso nelle loro risoluzioni una condanna, seppur velata, agli attacchi palestinesi.

Anticipando i toni moderati che dovrebbero prevalere nel week-end, ieri sera i ministri arabi degli Affari esteri hanno adottato due risoluzioni ?morbide?: una a sostegno della Siria contro la quale gli Stati Uniti hanno deciso di applicare sanzioni e una sull?operazione israeliana a Rafah che ?esprime il sostegno dei paesi arabi alla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell?ONU? e chiama la ?comunità internazionale ad agire in base a questa risoluzione?.

Forti pressioni stanno giungendo dalla Siria in uno scontro diplomatico che si sta giocando anche su livelli simbolico-lessicali. In un editoriale pubblicato oggi, il quotidiano governativo siriano Techrine chiede al Summit della Lega araba di prendere ?misure concrete? anziché ?riforme?, riferendosi alle pressioni esercitate dagli USA per adottare riforme nei paesi arabi. Venerdì scorso, la stessa Siria aveva chiesto di ritirare il termine ?riforme? sostituendolo con l?espressione ?sviluppo e modernizzazione?.

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