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Lecco: una sentenza che fa scuola

Il Tar Lombardia dà ragione all'ordinanza del sindaco Brivio per la limitazione dell'orario delle sale slot «in quanto gli apparecchi da gioco vanno considerati strumenti di grave pericolo per la salute individuale e il benessere della popolazione locale»

di Lorenzo Alvaro

Ha vinto il sindaco di Lecco, Virginio Brivio. Il primo cittadino aveva, nel novembre 2013, stabilito con un'ordinanza (in allegato) , poi approvata dal Consiglio Comunale, l'orario alle sale slot (dalle 10 alle 24) presenti sul territorio comunale. L'atto del sindaco era stato subito impugnato di fronte al Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia da due esercenti, Andrea e Antonio Branduardi, proprietari di un locale, il Bar Baff, a Lecco. 
  
Fin qui niente di nuovo. L'ordinaria amministrazione quando si parla di ordinanze e limitazioni che concenrono il gioco d'azzardo legalizzato.  

La novità è arrivata oggi con la sentenza del Tar (in allegato). Il tribunale infatti a rigettato il ricorso dando ragione al sindaco Brivio. E, fatto ancora più importante, spiegando che la motivazione della sentenza è dovuta alla natura delle disciplina in tema di sale da gioco che «non ha, quindi, nulla a che vedere con l'ordine pubblico, in quanto gli apparecchi da gioco sono considerati esclusivamente nel loro aspetto negativo di strumenti di grave pericolo per la salute individuale e il benessere psichico e socio-economico della popolazione locale».

Nessun cenno alla recente legge regionale lombrada sul Gap insomma e un distinguo forte: se le decisioni del primo cittadino sono prese nell'ambito sanitario e per tutelare la salute del cittadino, sono inappellabili.

Un'indicazione importante che segna la strada per tutti i territori e per tutti i sindaci. Anche quelli che lavorano in Regioni in cui manca una legislazione regionale ad hoc.

Due le possibilità per i primi cittadini di non vedersi rigettate le ordinanze su sale slot e gioco d'azzardo legalizzato dunque: la prima è appellarsi alla legislazione regionale, nel caso vi sia, altrimenti motivare l'atto pubblico con la tutela della salute dei cittadini.
 


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