Comitato editoriale
Leaving care, un percorso di autonomia
Ai risultati del progetto che, da due anni, lavora sia sulla formazione di oltre 200 operatori per fornire loro le competenze specifiche per aiutare i neomaggiorenni, che hanno vissuto in comunità o case famiglia, sia aiutando gli stessi ragazzi è stata dedicata - oggi a Roma - la tavola rotonda “Percorsi di autonomia. Esperienze e risultati con i care leavers
di Redazione
Che cosa succede ai care leavers, ragazzi che hanno vissuto la loro infanzia o adolescenza in case-famiglia o comunità nel momento in cui compiono 18 anni? Per legge non hanno più diritto ad essere aiutati e seguiti nei loro percorsi di vita, di formazione e di lavoro. Ma siccome diventare adulti così giovani non è semplice, Sos Villaggi dei Bambini in collaborazione con la Direzione Giustizia della Commissione Europea con il progetto Leaving Care da oltre due anni lavora su un doppio fronte: da un lato ha formato oltre 200 operatori tra Lombardia, Piemonte, Veneto, Trentino, Lazio e Sicilia per dare loro competenze specifiche in grado di aiutare i neo maggiorenni sui temi del diritto al lavoro, all’istruzione e alla casa e, dall’altro, ha coinvolto gli stessi care leavers nelle attività di progetto di formazione dei professionisti e di promozione dei loro diritti.
Sono circa 3.000 i ragazzi in Italia, che non vivono il compimento della maggiore età come un sogno per cui fare il conto alla rovescia. Con lo scadere della tutela legata al loro status di minorenni, sono costretti a lasciare il sistema di accoglienza che li ha sostenuti fino a quel momento e si ritrovano ad entrare nella vita adulta. Un fenomeno che a livello globale riguarda 64 milioni di giovani in tutto il mondo mettendoli a rischio di povertà, esclusione sociale e sfruttamento.
AI risultati raggiunti dal Progetto Leaving Care, nato con l’obiettivo di fornire competenze specifiche agli operatori in materia di accompagnamento e preparazione dei ragazzi nella fase di transizione, è stata dedicata la tavola rotonda “Percorsi di autonomia. Esperienze e risultati con i care leavers”, promossa da Sos Villaggi dei Bambini, che si è svolta questa mattina, a Roma nella sede del Comitato Italiano per l’Unicef.
L’incontro – a cui hanno preso parte, tra gli altri, Maria Grazia Lanzani presidente Sos Villaggi dei Bambini, Paolo Rozera Direttore Generale Unicef e l’onorevole Emanuela Rossini – è stata un’occasione di confronto e riflessione sul progetto Leaving Care, avviato nel 2018 come proseguimento del progetto Prepare for Leaving Care, finanziato da Sos Villaggi dei Bambini, in collaborazione con la Direzione Giustizia della Commissione Europea e che ha permesso di formare tra Lombardia, Piemonte, Veneto, Trentino, Lazio e Sicilia 201 operatori fornendo loro formazione specifica sulla fase di uscita dai percorsi di accoglienza e sui temi del diritto al lavoro, all’istruzione e alla casa. Un progetto che ha visto il contributo degli stessi care leavers anche nella fase di progettazione in veste di co-formatori per realizzare un programma che rispondesse pienamente alle loro esigenze.
«I care leavers sono ragazzi che iniziano a costruirsi il loro presente e a disegnare il proprio futuro. Il nostro compito è guidarli in questa delicata fase di transizione. La formazione offerta attraverso Leaving Care ha avuto un focus sull’accompagnamento e la preparazione dei ragazzi all’uscita da percorsi di accoglienza fuori famiglia, affinché sia prassi per i professionisti il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei care leavers per costruire con loro il progetto di accoglienza e di transizione verso l’autonomia», ha dichiarato Roberta Capella, (al centro nella foto, tra Sara De Carli, moderatrice della tavola rotonda e Francesca Letizia Youth, Participation Expert Sos Villaggi dei Bambini) direttore di Sos Villaggi dei Bambini. «Spesso quest’ultimo aspetto non viene adeguatamente pensato e progettato insieme al ragazzo, che al compimento dei 18 anni non gode più del supporto della Tutela Minori. Un fatto che non dovrebbe essere vissuto come un evento ma come un processo che inizia già il primo giorno di presa in carico, in modo che gli operatori possano supportare gradualmente il bambino e il ragazzo ad acquisire via via sempre più autonomia e competenze per poter un giorno essere pienamente indipendente. Ci auguriamo che l’esperienza di Leaving Care possa diventare una valida alternativa in materia di proposte formative rivolte agli operatori perché i risultati che questo progetto sta dando sono davvero incoraggianti».
Il progetto Leaving Care ha fornito agli operatori una formazione a 360° anche in materia di diritto, attenzione agli aspetti emotivi, conoscenza di strumenti e metodologie per supportare gradualmente i giovani senza adeguate cure parentali a gestire problemi e situazioni che incontreranno nella vita quotidiana, a inserirsi nel mondo del lavoro e a cercare un’abitazione. Sono stati introdotti nuovi stimoli e metodologie che si sono intrecciate con le esperienze vissute dai care leavers. Durante la tavola rotonda i partecipanti hanno posto l’attenzione sulla qualità dei percorsi di uscita dall’accoglienza e sulla sostenibilità economica delle azioni di supporto ai care leavers.
«L’approvazione, in prima lettura alla Camera, dell’emendamento della deputata Emanuela Rossini per il finanziamento di ulteriori 9 milioni di euro fino al 2024 del Fondo sperimentale a favore dei giovani in uscita dal percorso di accoglienza e il prolungamento dai 21 ai 25 anni del percorso di accompagnamento per completare un percorso universitario sono la dimostrazione che è importante proseguire nel sostegno all’autonomia di questi giovani», ha commentato Roberta Capella.
L’evento è stato realizzato in collaborazione con: ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, Unicef, Agevolando, Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali, l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, l’Istituto degli Innocenti, Cismai, Comune di Milano, Città Metropolitana di Milano, Garante dei Diritti per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Milano, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca), Coordinamento Nazionale delle Comunità per Minori, Comune di Trento, Provincia di Trento, Città di Torino
Nella foto in apertura da sinistra: moderatrice Sara De Carli, Vita – Maria Grazia Lanzani, presidente Sos Villaggi dei Bambini – Paolo Rozera, Direttore Generale Unicef – Irene Archilletti legge un messaggio di Filomena Albano, Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza
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