Banche di credito cooperativo

Leaf, competenze e strumenti per accrescere la leadership al femminile

Parte la seconda edizione del progetto di Federlus dedicato alle donne delle Bcc e delle cooperative. Dopo il successo del primo anno (500 iscritte), stavolta è prevista anche la partecipazione maschile per arricchire il dibattito e promuovere una cultura di collaborazione e supporto reciproco. Dopo Lazio, Umbria e Sardegna, il modello potrebbe essere esteso ad altre regioni

di Redazione

La seconda edizione di Leaf-Leadership al femminile, il progetto di Federlus dedicato alle donne delle banche di credito cooperativo e delle cooperative, ha un obiettivo: fornire strumenti e competenze per raggiungere la parità di genere e migliorare la propria posizione professionale nelle aziende cooperative. La prima edizione ha consentito alle partecipanti di approfondire le conoscenze e avanzare sul percorso della parità di genere, attraverso iniziative concrete per ridurre il gender gap e promuovere un ambiente equo e inclusivo, rafforzando il legame tra le Bcc e il territorio ma anche il contatto tra cooperatrici e dirigenti locali.

In considerazione dell’apprezzamento riscontrato il primo anno e dell’elevata partecipazione che ha visto oltre 500 iscritte, in questa edizione il progetto continua e si evolve, prevedendo anche la partecipazione maschile per arricchire il dibattito e promuovere una cultura di collaborazione e supporto reciproco tra donne e uomini, con l’obiettivo di creare uno spazio dinamico e inclusivo di condivisione di conoscenze, esperienze e migliori pratiche. Gli uomini potranno partecipare attivamente a diverse sessioni formative, creando un ambiente dove le differenze di genere diventeranno fonte di arricchimento reciproco anziché di ostacolo.

L’iniziativa è realizzata dalla Federazione delle banche di credito cooperativo di Lazio, Umbria e Sardegna e da Confcooperative Lazio, con il sostegno di Fondo Sviluppo e la collaborazione di Federcasse. L’evento di presentazione si è svolto nei giorni scorsi a Roma, al Palazzo della cooperazione (nella foto), e ha visto la partecipazione del presidente di Confcooperative Lazio, Marco Marcocci, del direttore generale di Federlus, Maurizio Aletti, della direttrice di Fondo Sviluppo, Silvia Rossi, e del direttore generale di Federcasse, Sergio Gatti. Presenti anche numerose dirigenti e quadri direttivi donne delle Bcc e delle cooperative.

Il percorso formativo si articolerà in un programma multidisciplinare, da febbraio a giugno 2025, suddiviso in sette moduli, con lezioni frontali e attività in presenza, per un totale di 50 ore. Sono previsti nuovi contenuti formativi che andranno dalla conoscenza del mondo del credito alle imprese femminili, alla gestione delle relazioni istituzionali, fino alla costruzione del piano di welfare aziendale e alle nuove tecniche di comunicazione, come il teatro esperienziale, il team comics, il public speaking e la gestione di emozioni e intelligenza emotiva. Sarà inoltre possibile iscriversi ai singoli moduli, senza la necessità di seguire l’intero percorso.

La promozione delle pari opportunità, della partecipazione attiva alla vita cooperativa, così come la valorizzazione del capitale umano, sono nel dna delle banche di credito cooperativo. Per questo, Federlus si è fatta parte attiva nell’organizzazione di attività formative dedicate a giovani e donne, con l’obiettivo di raggiungere concretamente gli obiettivi prefissati. Queste iniziative non puntano solo ad ampliare le opportunità professionali per le donne della cooperazione e del credito cooperativo di Lazio, Umbria e Sardegna, ma aspirano a promuovere un cambiamento culturale più ampio verso un maggior empowerment femminile.

«La collaborazione con il mondo del credito cooperativo rappresenta un valore aggiunto, che abbiamo deciso di estendere anche ai nostri dirigenti, così da dare un contributo concreto al raggiungimento della parità di genere», ha affermato il presidente Marcocci. Oltre il 60% del nostro personale è rappresentato dalle donne, è quindi indispensabile che esse siano rappresentate anche nelle figure apicali».

«Come definito nell’Agenda Onu, la parità di genere è un elemento chiave e prioritario per promuovere uno sviluppo sostenibile e una crescita adeguata», ha invece commentato il dg Aletti. «La partecipazione delle donne, accompagnata da adeguate politiche per la maternità, permette alle aziende di ottenere benefici importanti, come l’ampliamento delle competenze, dei talenti, delle prospettive e una maggiore capacità di innovazione. Per questo, la Federazione è impegnata in progetti come questo e sta accompagnando diverse Bcc nel raggiungimento della certificazione della parità di genere. La sfida è complessa, ma vogliamo dare il nostro piccolo ma concreto contributo, dando spazio alla formazione della managerialità femminile per rafforzare conoscenze e competenze, e creare cooperazione e interazione».

«Questa iniziativa è particolarmente significativa e rappresenta un modello che si può estendere anche nelle altre regioni», è il parere del dg Gatti. «Oltre a riconoscere la ricchezza e la validità del percorso, questa edizione si caratterizza anche per il coinvolgimento della componente maschile, poiché la sfida della parità non può che essere approcciata insieme, puntando allo stesso obiettivo. Grazie all’aumento della presenza delle donne, nelle Bcc si sta sempre più riconoscendo l’apporto femminile in termini di miglior clima e maggiore efficacia del lavoro. Nonostante nel contesto mondiale si registrino passi indietro in termini di equità e inclusione, noi dobbiamo proseguire su questa strada e continuare a impegnarci contro discriminazioni e stereotipi e a colmare il gender gap, contando anche sul necessario supporto normativo».

Federlus è stata fondata nel 1967 per rappresentare, sotto il profilo associativo e istituzionale, le Bcc associate. Vi aderiscono 13 banche di credito cooperativo, di cui otto affiliate al gruppo Bcc Iccrea e cinque al gruppo bancario cooperativo Cassa Centrale.

Credit: foto Federazione Bcc Lazio Umbria Sardegna

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.