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Leader no global e campagna per la difesa della 185/90

Uno strano e assordante silenzio

di Ettore Colombo

Curiosità professionali. Come mai Vittorio Agnoletto, Luca Casarini, Piero Bernocchi, Francesco Caruso e persino don Vitaliano della Sala, insomma tutti i leader (o presunti tali) del movimento ?no global? non hanno speso una parola che fosse una sulla campagna indetta da molte Ong e associazioni del Terzo Settore in difesa della legge 185 del 1990 che vieta il commercio di armi e che una serie di accordi commerciali firmati dai governi di centrosinistra e oggi sponsorizzati da quello di centrodestra vogliono svuotare, svilire, cancellare? Eppure, la ratifica degli accordi e le modifiche alla legge ? già sottoposta all?attacco concentrico in sede di commissioni Esteri e Difesa da un arco di forze politiche che parte da Previti (Fi), passa per Mattarella (Ppi) e arriva fino a Minniti (Ds) con la sola opposizione di Cima (Verdi) e Deiana (Prc) – presto passerà all?esame dell?aula e, nonostante la mobilitazione della società civile e del mondo del Terzo settore, rischiano di passare e dunque di far tornare indietro l?Italia di molti anni, sul tema. E dunque? Delle due, l?una. O i leader del movimento no global nutrono un così profondo e sovrano disprezzo per le beghe e le camarille parlamentari da infischiarsene di quanto accade nei corridoi dei passi perduti di Montecitorio (e Palazzo Madama). Oppure, impegnati e indaffarati come sono a rilasciare una dichiarazione sulle nuove guerre dell?Impero, una sulla nuova strategia della tensione, una in difesa di poveri ed emarginati di tutto il mondo ed una sulla fuoriuscita dell?Udeur di Mastella dal fiore della Margherita, non hanno tempo per occuparsi di quisquilie e pinzellacchiere come l?export di armi. Sono gradite smentite.


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