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Le vittime: “Fermate la legge salva-generali”
Nel decreto legge 1/2010 si esclude la punibilità della linea di comando per la contaminazione durante l'espletamento delle attività militari
I malati e le famiglie colpite dalle patologie legate all’uranio impoverito chiedono in una nota di “fermare il decreto contenente le misure che di fatto deresponsabilizzano i vertici militari in relazione ai casi di malattia e infortunio che possono riscontrarsi sui soldati reduci dalle missioni all’estero”.
“Da oggi – scrivono l’Associazione Vittime Uranio e l’associazione Anavafaf di Falco Accame – approda in Senato il decreto legge 1/2010 , con cui lo scorso primo gennaio il governo ha rifinanziato le missioni internazionali di peacekeeping. Al quarto comma dell’articolo 9 si legge che: «…non è punibile a titolo di colpa per violazione di disposizioni in materia di tutela dell’ambiente della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, per fatti connessi nell’espletamento di attività e operazioni o addestramento svolte nel corso di missioni internazionali, il militare dal quale non poteva esigersi un comportamento diverso da quanto tenuto, avuto riguardo alle competenze ai poteri e ai mezzi di cui disponeva in relazione ai compiti affidatigli».
“Si tratta semplicemente – conclude la nota – di una norma vergognosa e anticostituzionale, un tentativo di dare un colpo di spugna alle responsabilità di chi ad esempio ha inviato i nostri militari all’estero senza informarli dei rischi connessi all’esposizione all’uranio impoverito, di chi non ha adottato le norme di protezione e di chi non ha fatto rispettare le stesse una volta emanate. Ci aspettiamo che il Parlamento rispedisca al mittente, questa norma “salva generali”.
Info: www.vittimeuranio.com
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