Welfare

Le vite degli altri. La rete contro la tratta

Suor Gabriella Bottani guida una rete internazionale per combattere la tratta dal nome evangelico di Talitha Kum, una rete di missionari, religiose e attivisti laici su tutto il pianeta. È lei la protagonista della terza puntata del Podcast realizzato da Chora Media per Vita.it. con il sostegno di Fondazione Cariplo

di Alessandro Banfi

È un tema terribile e nascosto. La tratta degli esseri umani accade tutti i giorni nel mondo, sotto i nostri occhi, nell’indifferenza dei Governi e dei popoli. È l’odiosa forma di schiavitù del nostro tempo. Dove gli esseri umani diventano merce di scambio e di commercio. Di questo parla il terzo episodio de Le Vite degli altri, la serie podcast da me realizzata con Chora media, in collaborazione con Vita.it e con Fondazione Cariplo. La protagonista della puntata è una religiosa: suor Gabriella Bottani, che guida una rete internazionale per combattere la tratta dal nome evangelico di Talitha Kum, una rete di missionari, religiose e attivisti laici su tutto il pianeta.

Le vite degli altri sono per suor Gabriella anche quelle delle persone omosessuali e transessuali attirate nelle spire del turpe commercio internazionale. Gli esperti e le nostre autorità fanno una distinzione fra smuggling, ovvero l’introduzione illegale di migranti nel territorio di uno Stato e il trafficking, ossia lo sfruttamento sessuale o economico in condizioni analoghe alla schiavitù. Fatte le dovute distinzioni, le cifre del fenomeno sono impressionanti. L’ONU ha stimato che le vittime a livello globale siano quasi 3 milioni, per lo più donne e bambini. I guadagni annuali dei trafficanti superano i 35 miliardi di dollari. Ma non sempre si tratta di una grande organizzazione: lo sfruttamento arriva alle porte di casa nostra, in una cassetta di pomodori raccolta in Calabria, la sera sulle nostre strade, nel cantiere edile, improvvisato e senza sicurezza.

Suor Gabriella racconta che una delle tratte più strutturate è quella che proviene dalla Nigeria e che sfrutta il ricatto della famiglia e dei riti voodoo. Nelle ultime statistiche della Polizia italiana (dati del marzo 2021) la nazionalità più attiva nella tratta degli esseri umani nel nostro Paese è quella nigeriana. La polizia italiana, in un suo specifico rapporto, spiega che i mercati più remunerativi dove sfruttare le vittime di tratta (spesso anche minori), sono quelli dello sfruttamento sessuale, del lavoro (per lo più nel settore agricolo, edile, manifatturiero e della ristorazione), dell’accattonaggio e spesso di attività illegali (come lo spaccio di stupefacenti, furti e ricettazione).

Ho incontrato suor Gabriella nel suo ufficio romano, da dove coordina gli sforzi per strappare tante ragazze e donne dalla tratta. La sua storia dà speranza, perché offre ogni giorno una seconda opportunità a tanti esseri umani sfruttati.

Non perdetevi il terzo episodio de Le Vite degli altri La rete contro la tratta su Chora Media.



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