Welfare
Le vite degli altri. La città torna mia
Rebecca Spitzmiller è l’anima di Retake, un'esperienza di recupero della città dal degrado e dalla sporcizia. Ha cominciato qualche anno fa dal muro del suo palazzo a Roma e oggi l'associazione conta l'aiuto di diverse persone nelle principali città italiane. Sono i volontari del bello. È Spitzmiller la protagonista la protagonista della ottava puntata del Podcast realizzato da Chora Media per Vita.it. con il sostegno di Fondazione Cariplo
Domani la serie Podcast Le Vite degli altri si occupa delle nostre città. Del degrado, della decadenza, dell’incuria in cui spesso sono lasciate e di un esempio di come si possa combattere questa deriva. Il titolo della puntata è: La città torna mia. E racconta la storia di Rebecca Spitzmiller, un’americana diventata italiana e romana al 100 per cento, che ha creato dal nulla un’associazione oggi diffusa in tutta Italia. Si chiama Retake ed è un’esperienza di recupero della città dal degrado e dalla sporcizia. Lei, Rebecca, ha cominciato dal muro del suo palazzo a Roma e oggi l'associazione conta l'aiuto di diverse persone nelle principali città italiane. Nel 2009, Rebecca stanca delle scritte e tag che imbrattavano la zona in cui vive, ha cominciato a pulire le strade con alcuni solventi, mettendo guanti e mascherina. In pochi mesi centinaia di cittadini si sono uniti a lei. Nell'ottobre di sette anni fa ha fondato Retake.
Rebecca vive nella capitale da 25 anni, ha un figlio di 15. Ha iniziato i suoi studi come insegnante d'arte negli Stati Uniti. Ama il bello e lo sa riconoscere. Oggi è ricercatrice presso l'Università degli Studi Roma Tre dove insegna Diritto comparato e internazionale. Nella storia del piccolo miracolo di Retake c’è infatti una fusione perfetta di due passioni: quella per l’arte e quella per i diritti dei cittadini. Rebecca ha metabolizzato anche i saperi ed è tutto questo che ha fatto scattare una scintilla.
Oggi gli aderenti a Retake si presentano come i volontari del bello. A Milano sono diventati famosi alla vigilia dell’Expo 2015. Alcuni cortei di protesta contro l’esposizione universale avevano imbrattato i muri del centro della città e nelle ore successive cominciarono ad apparire giovani e meno giovani con tute, occhialoni, mascherine per ripulire i palazzi e le strade, che da lì a poco sarebbero state visitate da migliaia di turisti. Fu un movimento semplice e spontaneo che trovò in Retake Milano un momento di coscienza collettiva, l’occasione per fare qualcosa. Oggi l’associazione è presente in diverse città italiane ed è facilmente raggiungibile sui social.
Non perdetevi l’ottavo episodio de Le Vite degli altri La città torna mia, disponibile da domani su tutte le piattaforme.
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