Sostenibilità

Le trappole sui binari

L'Antitrust sanziona Trenitalia per pratiche commerciali scorrette. E il Movimento Consumatori, a chiusura della sua campagna sui treni, racconterà disagi e disservizi

di Silvano Rubino

«Una notizia che non ci stupisce». Così il Movimento Consumatori commenta la sanzione, per complessivi 845mila euro, comminata a Trenitalia dall’Antitrust. L’associazione, da sempre impegnata sul fronte della tutela dei diritti dei viaggiatori sui binari, canta vittoria: «Speriamo che sia per Trenitalia un incentivo per rispondere in maniera concreta alle esigenze dei cittadini che pagano il biglietto», dice Monica Multari, responsabile legale del settore trasporti MC. Il 5 novembre il Movimento Consumatori presenterà i risultati della sua campagna “Diritti sui binari”, partita a maggio del 2007 con le risposte di migliaia di consumatori sulla soddisfazione (o meglio, insoddisfazione) rispetto al servizio fornito raccolte dall’associazione. Un’attività di vigilanza che continua, attraverso l’Osservatorio Treni (numero verde 800 774 770, email osservatorio.treni@movimentoconsumatori.it)

Ma vediamo nel dettaglio quali sono le pratiche commerciali scorrette per cui l’Autorità ha deciso di sanzionare Trenitalia.

Limitazione delle modalità di riconoscimento e corresponsione del bonus in caso di ritardo dei treni (sanzione di 200mila euro). Secondo l’Autorità «l’elenco delle cause che escludono la responsabilità del ritardo da parte di Trenitalia (eventi accidentali, cause meteo o naturali, ordini dell’autorità pubblica) risulta molto ampio e non sufficientemente definito, tale da permettere alla stessa Trenitalia di esercitare una grande discrezionalità nel riconoscimento del diritto al bonus». Anche la procedura che il consumatore deve seguire per ottenere il bonus stesso presenta «profili di onerosità non del tutto giustificati: occorre infatti reperire un apposito modulo in stazione o sul sito internet e inoltrare la richiesta entro il termine di 30 giorni, la fruibilità è limitata ad un periodo di sei mesi e soltanto per l’acquisto di un altro titolo di viaggio».

Limitazione dei posti per le tariffe Amica e Familia (sanzione di 280mila euro). Secondo l’Antitrust Trenitalia «non ha fornito informazioni esaustive, o le ha rese non facilmente accessibili, sulla effettiva disponibilità delle tariffe Amica e Familia, che sono presentate all’utenza come opzioni tariffarie normali e ampiamente disponibili, mentre invece sono offerti posti limitati sulla base di criteri di natura commerciale e promozionale a seconda delle tratte e del quoziente di riempimento dei treni».

Denominazione scorretta delle tipologie di treni (sanzione di 280mila euro). «Appare scorretta, in quanto idonea ad ingenerare confusione nel cliente, la denominazione utilizzata per indicare la categoria di treni Eurostar City. In particolare, le caratteristiche di tali treni, sia con riferimento alle prestazioni dei servizi di trasporto, sia ai tempi di percorrenza e alle fermate, sono similari e analoghi alla categoria Intercity, e non alla categoria superiore di treni Eurostar», scrive l’Autorità.

Omissioni informative sul programma di fidelizzazione Cartaviaggio (sanzione di 80mila euro). L’Antitrust definisce «scorretta l’omissione di informazioni rilevanti, quali la data di scadenza dei punti»;

Offerta di alcuni servizi solamente attraverso il call center (sanzione 5mila euro). «Il cliente, per accedere ad alcune tipologie di servizi, deve necessariamente ricorrere al call center con telefonata a pagamento, senza la possibilità di ricorrere ad altri canali di accesso privi di oneri aggiuntivi, quali stazioni e agenzie di viaggio». Qualche esempio: il cambio della prenotazione del biglietto acquistato in modalità ticketless dopo la partenza del treno. In questo caso però Trenitalia, nel corso del procedimento ha, peraltro, modificato questa procedura consentendo che il cambio possa essere effettuato anche nella stazione di partenza. Per questo l’Autorità ha deciso di comminare la sanzione minima prevista dalla legge.

Non è stata invece ritenuta scorretta la modalità informativa assunta da Trenitalia in tema di sanzioni a bordo del treno: a settembre 2007 le multe sono aumentate da 25 a 200 euro ma l’attività di informazione svolta, afferma l’Antitrust, è risultata «sufficiente e adeguata per portare a conoscenza dei consumatori il nuovo regime».

www.agcom.it

www.movimentoconsumatori.it

 

 

 


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