Politica

Le terribili dichiarazioni di Piantedosi di fronte ai migranti morti

di Riccardo Bonacina

L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, aveva avvertito i parlamentari italiani, il decreto Piantedosi, se approvato, «punirebbe sia i migranti che chi cerca di aiutarli e potrebbe trasformarsi in un deterrente per il lavoro cruciale delle organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti umani. (…) il modo sbagliato per affrontare una crisi umanitaria. (…) il cui effetto potrebbe essere quello di aumentare le morti di migranti nelle traversate». Purtroppo, il suo appello è rimasto inascoltato e lo stupido decreto approvato.

Per questo oggi, nel giorno in cui si piangono i morti sulle coste crotonesi (60 tra cui 14 bambini, ma potrebbero essere di più), è giusto chiedersi: potevano essere salvati questi uomini, queste donne, questi bambini? È giusto chiedersi, come ha fatto il sacerdote che ha benedetto le salme allineate sulla spiaggia: “Possibile che noi credenti e non credenti non siamo cosi intelligenti da organizzare l’umanità in modo nuovo. Così da arrivare prima della morte?”

Orlando Amodeo, medico e soccorritore calabrese, a Non è l’Arena domenica sera, accusa apertamente: «Sono 30 anni che faccio soccorsi e ci sono stati salvataggi con imbarcazioni adeguate anche in condizioni di mare peggiori. Qualche anno fa con un barchino siamo scesi con un mare forza 7-8, in sei uomini, e abbiamo salvato 147 persone». Un’agenzia ha poi riferito che «il Viminale sottoporrà all’Avvocatura dello Stato le gravissime false affermazioni diffuse da alcuni ospiti in occasione della trasmissione Non è l’Arena al fine di promuovere in tutte le sedi la difesa dell’onorabilità del governo, del Ministro Piantedosi, di tutte le articolazioni ministeriali e di tutte le istituzioni che sono da sempre impegnate nel sistema dei soccorsi in mare». Enrico Mentana, anche lui ospite di Giletti ribatte: «Queste mi sembrano minacce. Facciamo nostre le parole degli ospiti, così se la prendono anche con noi. In una televisione libera, gli ospiti dicono quello che pensano. Ricordiamoci cos’è la libertà».

Ieri, in una conferenza stampa, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha detto letteralmente (sic) “Il problema non è salvarli o non salvarli, il problema è non farli partire". Una sintesi perfetta della allucinante, astratta e crudele linea di questo Governo. Il non farli partire è un vero latrato alla luna, è solo un modo per non assumersi responsabilità che invece sono del tutto evidenti. Un modo per non riconoscere il fallimento di una politica che ha radice lunghe nelle posizioni della Lega e di Fratelli d’Italia.

Da inizio anno sono sbarcate in Italia oltre 14mila persone. Nello stesso periodo del 2022 erano state 5.400 e nel 2021 4.300. Insomma, il decreto Ong appena licenziato dal parlamento non ha avuto nessun effetto limitante: complicare la vita alle ong che salpano per salvare vite umane non abbatte i numeri degli sbarchi, aumenta il numero dei migrati e dei morti. Punto.

Non c'è nulla di “onorabile” in una politica che non sa fare i conti con una realtà, quella delle migrazioni causa guerre, persecuzioni, sconvolgimenti climatici, senza prevedere canali di ingresso seri e legali, non c'è nulla di onorabile in una politica che si limiti al solito tour tra i Paesi di partenza dei migranti e nel regalo di qualche motovedetta al più utile a riportare un manipolo di migranti nei lager libici.

Come ha sottolineato il presidente della Cei, Matteo Zuppi: Questa ennesima tragedia, nella sua drammaticità, ricorda che la questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità. Non possiamo ripetere parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo, che hanno reso il Mediterraneo in venti anni un grande cimitero».

Ecco, responsabilità e umanità, le due qualità che mancano a Piantedosi e a questo Governo!

P.S. Non contento di quanto detto domenica, ieri il ministro è tornato sull'episodio aggiungendo parole ancor più agghiaccianti accusando esplicitamente i migranti per aver intrapreso il loro viaggio: “La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli”, ha detto il titolare degli Interni. Al terribile mancato soccorso (se l’imbarcazione in pericolo era segnalata dalle 22 di sabato sera di fronte alle nostre coste, perché nessuno è andato in soccorso?) si è aggiunto ieri il mancato silenzio di un Ministro della Repubblica che quegli stessi migranti ha giudicato come i veri responsabili, mettendoli sul banco degli imputati. È colpa loro! Davvero la pensano così anche gli altri Ministri e soprattutto la premier Giorgia Meloni?

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