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Le tendopoli sono praticamente tutte chiuse

Ad annunciarlo, in modo congiunto, sono stati il commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani e il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio. «Ora dobbiamo combattere lo spopolamento»

di Lorenzo Maria Alvaro

«Il provvedimento del governo sul terremoto ha un impianto solido e completo, utile a mio giudizio per avviare una ricostruzione che in ogni caso sarà complessa, e che si prefigge lo scopo, tra l’altro, di far invertire la rotta a uno spopolamento diffuso in quel territorio, iniziato assai prima del sisma del 26 agosto»: lo ha dichiarato il commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani, al termine di un incontro con la conferenza delle Regioni.

«Oggi abbiamo fatto il punto della situazione e presentato gli elementi fondanti del decreto», sul terremoto che ha colpito il Centro Italia. «Si tratta di un decreto importante perché il governo mette a disposizione le risorse necessarie, pari a 4,5 miliardi, ma anche perché per la prima volta dopo un terremoto in tempi rapidi c’è già un impianto per la ricostruzione solido e completo».

«Il primo obiettivo non è solo ricostruire le case, le abitazioni, le chiese e le aziende ma anche riattivare l’economia e bloccare il processo di spopolamento avviato già prima del sisma».

«Le tendopoli sono praticamente tutte chiuse», restano aperte solo una decina di tende, ha spiegato il capo del dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, al termine della riunione con i presidenti delle Regioni. «Le misure mese a punto dal governo sul fronte del terremoto mi sembrano apprezzabili e complete, basti pensare a quanto stabilito sulla prima casa e anche sulla seconda, in quest’ultimo caso inteso come motore economico, più che come seconda abitazione». «Bisogna ricordare che i moduli abitativi sono tecnologicamente avanzati. E, diversamente da quelli del 2009, hanno compreso al loro interno un arredamento, che peraltro è riutilizzabile».

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