‘Che strana la tua telefonata’ dissi oggi a Giuseppe … ‘sento nella tua voce molta sofferenza e il peso di tristezza e amarezza … Che c’è?’
‘Purtroppo sono dipendente e le slot hanno distrutto la mia anima oltre alla mia famiglia. Mi vergogno di ciò che sono diventato!’
Hanno tutte caratteristiche simili le storie che raccolgo: persone attanagliate e ipnotizzate davanti a macchine da cui non riescono a staccarsi!
Mentre la figlia domenica lo attendeva da ore per il pranzo in famiglia, organizzato per festeggiare proprio lui, Giuseppe se ne stava sotto casa incollato ad una slot.
I costruttori di queste macchine dicono che il problema è unicamente di Giuseppe, scritto nelle sue motivazioni, nel suo status, nella sua psicologia, nel suo codice genetico …
Secondo loro è lui che decide di giocare e ha in sé la capacità di scegliere come e quando intende farlo … Quindi il problema è suo e non di chi vende azzardo.
Giuseppe ha ottant’anni e ha cresciuto la sua famiglia e le sue figlie.
Ha lavorato una vita e fino a pochi anni fa si stava godendo felicemente la sua pensione.
Nella sua vita di lavoratore è riuscito a comperarsi una casa in città e un appartamento in zona di villeggiatura.
Da anni impegna il suo tempo in un’associazione di volontariato nella quale è da sempre stimato e riconosciuto da tutti.
Sa essere attento agli altri ed è sempre pronto ad aiutare chi ha bisogno.
Una vita ricca, regolare, piena di grandi soddisfazioni, profonde relazioni, forti passioni e importanti traguardi raggiunti con fatica e determinazione. Eppure …
Il tutto iniziò quel giorno mentre attendeva l’apertura di un ufficio. Mentre era seduto al bar sorseggiando il caffè osservava un uomo intento a giocare ad una slot.
La curiosità lo portò a buttare nella macchina accanto un euro rimastogli nelle tasche. Fu l’inizio della sua rovina! La macchina gli ridiede circa 80 €. Da quel giorno la ricerca di quella sensazione di appagamento ha preso nella sua mente il sopravvento … e nulla esiste più.
Quanto ancora dovremo ascoltare chi teorizza di persone che ‘consapevolmente’ decidono di dilapidare i risparmi di una vita, rovinare famiglie e annullare la propria vita, solo per distogliere l’attenzione da chi costruisce questi strumenti di distruzione e che incessantemente continua ad espandersi?
Prima che esplodesse questa diffusione di azzardo ovunque tutto questo non era nemmeno immaginabile, vogliamo continuare a studiare una società ammalata cercando al suo interno la causa o vogliamo iniziare finalmente a guardare chi deliberatamente ha deciso di diffondere questo terribile virus che ha scatenato una pandemia incontrollabile?
Veramente vi sentireste di raccontare a quella figlia che attende invano il suono del campanello per portare in tavola ciò che ha cucinato con immenso amore, che suo padre ha SCELTO di preferire le slot alla sua famiglia?
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