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Le sfide dell’Europa e il semestre italiano

Francesco Petrelli, portavoce di Concord Italia, network delle ong in Europa, fa il punto sulle inziaitive e le criticità che vedono portagonista la presidenza italiana e lancia l'evento per lo Sviluppo EC(QU)Osostenibile

di Francesco Petrelli

Il semestre di Presidenza italiana cominciato da due mesi è in pieno svolgimento. Siamo soddisfatti dell’esito delle due iniziative proposte da Concord Italia che si sono svolte a Firenze in occasione della riunione informale dei ministri dello sviluppo europei del 14 e 15 luglio.

Credo si possa dire che le ragioni di questo buon esito si possano spiegare non solo con i temi scelti e prioritariamente condivisi con il governo, il MAE e la Commissione attraverso un dialogo preparatorio, ma soprattutto con il confronto franco e positivo con le istituzioni e con la ricchezza delle molte presenze della società civile italiana, europea e internazionale, che ha messo in luce grande capacità di elaborazione e proposta dimostrata dalle ONG, da Concord Italia ed Europa, dalle reti e dai network coinvolti.

Abbiamo parlato con Expo dei Popoli del diritto al cibo, partendo dal documento del Gruppo di lavoro di Concord Europa, ponendo al centro le questioni di un’efficace lotta alla fame e alla denutrizione, attraverso la giustizia e la democrazia, e chiedendo la coerenza delle politiche europee che deve investire, per produrre risultati concreti, i modelli di produzione, distribuzione e consumo alimentare. Abbiamo inoltre auspicato che Expo 2015 possa costituire un’occasione vera di confronto di esperienze e buona pratiche, finalizzate alla ricerca condivisa di soluzioni innovative che coinvolgano comunità e società civile per individuare soluzioni giuste per nutrire il pianeta.

Nel secondo appuntamento abbiamo invece affrontato il tema delle politiche mediterranee, proponendo anche qui un documento e una visione elaborata assieme dalle piattaforme del Sud Europa di Concord. Di fronte alle incertezze e alle rimozioni europee ci è sembrato necessario fare qualcosa per far si che la politica mediterranea complessivamente intesa, sia posta finalmente “alta in agenda” e divenga una priorità sia per le istituzioni, che per tutta la società civile europea e mediterranea.

Quello che è accaduto e che sta accadendo, in un’estate che lungi dal segnare una pausa, ci consegna un rosario di drammi (dall’Iraq, all’Ucraina, al Mediterraneo, dove continuano sbarchi e tragedie), interpella inderogabilmente l’Europa e richiede un rapido e incisivo cambiamento delle sue politiche e del suo ruolo nel mondo.

In questo senso proprio sul Mediterraneo crediamo che un coinvolgimento europeo sia urgente, e chiediamo che Frontex Plus mantenga principi e mandati che hanno caratterizzato l’operazione Mare Nostrum, che consideriamo per i suoi risultati un vanto per l’Italia.

Per continuare il nostro semestre discutendo e agendo su questi temi saremo quindi dal 1 al 5 ottobre a Lampedusa come Concord Italia assieme alla “Coalizione 3 ottobre” e all’ ARCI nell’ambito del Festival Sabir, per ricordare l’anniversario della strage dei migranti dello scorso anno e per dare il nostro contributo, proponendo un workshop su come costruire progetti e iniziative su cooperazione, migrazione e sviluppo. Il 9 settembre ci vedremo invece a Roma presso la Sala delle Bandiere, Ufficio di Informazione in Italia del Parlamento Europeo,
via IV Novembre 149 per l’incontro Agenda Post 2015: il dibattito sugli SDGs e il ruolo dell’Europa e dell’Italia per un futuro di Sviluppo EC(QU)Osostenibile promosso da CONCORD Italia e GCAP, la coalizione italiana contro la povertà. Una giornata di consultazione nazionale promossa con la GCAP Italia, alla vigilia dell’assemblea generale delle Nazioni Unite che darà il via al round finale che porterà tra un anno alla definizione della nuova agenda globale per lo sviluppo.

Durante il semestre di presidenza italiana il governo del nostro paese può contribuire in modo rilevante per influenzare l’Europa, affinché essa svolga un ruolo positivo nella definizione, entro il 2015, di una nuova Agenda globale per lo sviluppo che ponga al centro l’equità economica e sociale non solo tra i Paesi ma anche all’interno dei Paesi stessi, che non declini l’equità solo al presente, ma la consideri un fattore intergenerazionale. Questa nuova visione deve integrare necessariamente la dimensione economica con quella ambientale e dei limiti delle risorse, impegnandoci a ripensare il nostro stesso modello di sviluppo.

di Francesco Petrelli, portavoce Concord Italia

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