Welfare

“Le schiave del 2000 nascono così”

La testimonianza di una missionaria impegnata da anni nell'aiutare i minori in difficoltà del Benin

di Redazione

Suor Anna Rizzardi, una missionaria, Figlia del Cuor di Maria, che aiuta le minori in difficoltà nel ?Centro di ascolto e orientamento? di Abomy-Calavi, a 14 chilometri da Cotonou, città dove oggi ha attraccato una nave con un presunto carico di bambini-schiavi ha raccontato all’agenzia d’informazione missionaria Misna come nascono, secondo la sua esperienza, le schiave del 2000. ?Sono tante le bambine strappate alle loro famiglie in Benin con la promessa di un futuro migliore e poi condotte in Costa d?Avorio o in Nigeria per lavorare come schiave nelle piantagioni?, racconta suo Anna Maria Rizzardi. ?Da noi arrivano bimbe e adolescenti dai sei ai diciassette anni, ragazze di strade oppure vittime di situazioni estremamente difficili?, spiega la religiosa, da 35 anni in Benin. ?Alcune di esse vengono prelevate in piccoli villaggi del Benin o anche del Togo, da donne che fanno visita alle famiglie più povere promettendo un lavoro serio e redditizio per le loro figlie. Poi, invece, le fanno caricare sulle navi e le trasferiscono nei Paesi limitrofi, per lavorare nelle piantagioni in condizioni di vera e propria schiavitù. Alcune sono fermate in tempo alla frontiera dalla polizia e vengono poi accolte nel nostro centro, dove cerchiamo di metterle di nuovo in contatto con le famiglie d?origine. Molte però lasciano il Paese senza che si possa far niente per la loro salvezza, e spariscono nel nulla?. Altre finiscono per fare le schiave presso famiglie del Benin. ?Alcune persone si presentano ai genitori ? racconta ancora suor Anna – e danno loro una somma di denaro in cambio della figlia, che, dicono, andrà a lavorare come collaboratrice domestica. Invece queste ragazze finiscono per diventare vere e proprie schiave e spesso non riescono a tornare dai propri familiari, perché chi le ha prelevate ha fatto in modo che non vedessero dove le stavano portando?. Per cercare di reinserirle nella società garantendo loro una formazione professionale, è stata aperta nell?ottobre 2000 ad Abomy-Calavi una scuola con corsi triennali per collaboratrici familiari, intitolata alla canossiana sudanese Giuseppina Bakhita, ex schiava proclamata santa lo scorso primo ottobre a piazza San Pietro. Suor Anna Rizzardi ha riferito anche che sarebbero 180 i bambini a bordo della “Mv Etireno2, la nave battente bandiera nigeriana che ha attraccato questa notte alle 1:20 locali alla banchina numero cinque del porto di Cotonou.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA