Diritti&Pianeta

Le relazioni pericolose tra salute e ambiente

Il quarto convegno nazionale dell'Associazione contro le leucemie Ail dal titolo «Curare è prendersi cura, Impatto ambientale e rischio sanitario, benessere e stili di vita» torna a occuparsi di un tema prioritario, l'intreccio tra salute umana e salute del pianeta. Dalle evidenze scientifiche la leva per pretendere interventi di prevenzione per abbattere i fattori di rischio individuali, sociali e ambientali

di Nicla Panciera

Le evidenze scientifiche mostrano e quantificano con esattezza la possibilità di scongiurare un gran numero di patologie oncologiche, neurologiche, cardiovascolari e metaboliche agendo sui fattori di rischio modificabili. Agire su di essi consentirebbe di ridurre una significativa percentuale di nuovi casi e, quindi, il carico di sofferenza e di spesa che si accompagnano alla malattia. Eppure, «la prevenzione continua a essere la Cenerentola degli interventi di salute. Se ne parla, ma mancano programmi decisi sul fronte ambientale e degli stili di vita. Su questo, va tenuta alta l’attenzione così come la pressione sui decisori per pretendere risposte e noi, come società civile, intendiamo continuare a farlo» spiega Pino Toro, presidente dell’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma che, per il secondo anno consecutivo, dedica al legame tra ambiente e salute il proprio convegno annuale, in programma a Roma venerdì 18 ottobre (aperto a tutti), dal titolo Curare è prendersi cura. Impatto ambientale e rischio sanitario, benessere e stili di vita.

La prevenzione continua a essere la Cenerentola degli interventi di salute. Teniamo alta l’attenzione e pretendiamo risposte

Pino Toro

Il programma affronterà i fattori di rischio modificabili dal singolo individuo, come l’alimentazione, gli stili di vita, che sarà introdotta da una lectio iniziale di Franco Berrino, medico, epidemiologo, Co-Fondatore de La Grande Via, dal titolo Il nemico invisibile: siamo accerchiati da veleni provenienti dall’agricoltura chimica, dalla plastica e dall’industria alimentare; ma si parlerà anche di quei fattori di rischio sui quali il cittadino da solo non basta ma che richiedono misure pubbliche, come l’inquinamento e il cambiamento climatico. Verranno, infine, trattati anche temi globali, come quello della salute del pianeta, secondo l’approccio trasversale o One Health, e di come l’inquinamento influenzi la salute in modo diretto o mediante meccanismi di tipo epigenetico.

«La rilevanza dei fattori sociali, economici e ambientali, i cosiddetti determinanti della salute, impone di occuparsene» continua Toro, evidenziando anche l’interconnessione tra livello locale e globale. È stata la pandemia a farci toccare con mano l’importanza di un approccio globale alle questioni sanitarie e a porre come prioritario, se non principale, il tema della relazione tra salute e ambiente. «Anche per quanto riguarda i fattori di rischio sui quali il singolo individuo potrebbe intervenire con profitto, adottando i corretti stili di vita e prendendo le giuste decisioni contro la sedentarietà, il fumo e l’alcool, comunque molto poco viene fatto in questo senso dalle istituzioni. Pensiamo all’obesità infantile, una emergenza sanitaria che affligge i nostri bambini e il loro futuro». Secondo i dati più recenti dell’Istituto superiore di sanità, in Italia, infatti, i bambini e le bambine di 8-9 anni in sovrappeso sono il 19% e con obesità il 9,8%, inclusi bambine e bambini con obesità grave che rappresentano il 2,6%. Secondo il recente rapporto La condizione dei bambini nell’Unione Europea, l’Italia è al 4° posto nell’Unione Europea tra i più colpiti, con una percentuale intorno al 36% per le ragazze e al 43% per i ragazzi.

Una delle quattro sessioni multidisciplinari e interdisciplinari del convegno è dedicata ai territori critici, dove le sezioni di Ail sono infatti molto attive: «In Italia, ci sono quaranta aree a rischio mappate e monitorate dal progetto Sentieri. La Pianura Padana è la regione più inquinata d’Europa e i dati epidemiologici confermano incidenze sopra la media di tumori e molte malattie. Ci sono Taranto, Siracusa, la Terra dei fuochi, Brescia». Saranno oltre trenta i relatori che interverranno (tra i quali anche Giorgio Parisi, Premio Nobel per la Fisica, che farà luce sui sistemi complessi per svelare i legami tra le discipline scientifiche e il mondo esterno e Vandana Shiva, filosofa, ambientalista e Right Livelihood Award), proponendo anche delle strategie preventive volte a migliorare i contesti sociali e sanitari nel tessuto italiano, necessarie per ridurre le disparità sociali nell’accesso alla salute e per assicurare una maggiore giustizia sociale. «È questo un impegno di Ail che si affianca alla sua missione di sostegno ai pazienti oncoematologici» conclude Toro, «impegnandosi anche per garantire l’accesso specialisti per il supporto psicologico e nutrizionale, fondamentali nel percorso di ciascuno».

Foto di Rhamely su Unsplash

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