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Le Regioni vogliono contare di pi

Obiettivo assicurare a tutte le Regioni con poteri legislativi il diritto di partecipare al Consiglio dei Ministri dell'Unione europea

di Paolo Manzo

Assicurare a tutte le Regioni con poteri legislativi il diritto di partecipare al Consiglio dei Ministri dell’Unione europea, come d’altra parte le Regioni italiane sostengono nel confronto con il governo sul progetto di legge di applicazione delle modifiche della Costituzione: lo ha chiesto il presidente della Toscana, Claudio Martini, coordinatore di turno delle Regioni europee con poteri legislativi -tutte le regioni tedesche, belghe, italiane, spagnole e austriache, oltre alle isole portoghese di Madera e Azzorre ed a quelle finlandesi di Aaland- al vicepresidente della Convenzione sull’avvenire dell’Unione europea, Giuliano Amato, durante un incontro a Bruxelles. Martini, che era accompagnato dal precedente coordinatore, il presidente della Vallonia, Jean-Claude Van Cauwenberghe, ha presentato anche altre richieste: il diritto delle Regioni con poteri legislativi di essere consultate dalla Commissione, di essere tutte rappresentate nel Comitato delle Regioni e di poter intraprendere azioni dirette presso la Corte di Giustizia ogni qualvolta sorga una controversia di competenze con l’Unione. Martini e Van Cauwenberghe hanno sottolineato ad Amato la necessita’ che i principi della sussidiarieta’ e della proporzionalita’ possano diventare, nel nuovo testo costituzionale, obblighi vincolanti anziche’ restare semplici principi politici. I Trattati, secondo le Regioni, dovrebbero menzionare esplicitamente tutti i livelli di governo in grado di contribuire al rafforzamento della legittimazione democratica dell’Unione: gli Stati nazionali, le Regioni con poteri legislativi, le regioni amministrative e le autorita’ locali. Per questo la dimensione regionale dovrebbe essere riconosciuta nei principi ispiratori del nuovo Trattato, attraverso una nuova formulazione dell’articolo 5, che dovrebbe includere un riferimento esplicito alle entita’ subnazionali. Martini e Van Cauwenberghe hanno infine sottolineato la necessita’ di trasferire questo riconoscimento della dimensione regionale in tutte le parti rilevanti dei Trattati attraverso specifici emendamenti.


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