Volontariato

Le quattro liberazioni dal fascismo oggi necessarie

di Pasquale Pugliese


Nel nostro Paese, per liberarci definitivamente dal fascismo, sempre ritornante sotto mentite spoglie, ci sono alcune fondamentali liberazioni preliminari ancora da successo.

La prima è la liberazione dall'ignoranza. Regolarmente il nostro Paese è indicato dalle ricerche degli enti internazionali come profondamente e tecnicamente ignorante. L'ultima di queste è l'annuario dell'Index of ignorans a cura dell'organismo di ricerca internazionale Ipsos Mori che, a proposito de "i pericoli della percezione" – ovvero della distorsione percettiva della realtà – indica negli italiani persistentemente i più ignoranti d'Europa rispetto alla conoscenza dei dati reali della società nella quale viviamo, in riferimento alle informazioni di base relative, per esempio, agli immigrati, alla criminalità, agli attentati terroristici ecc. Del resto, come certifica regolarmente l'ISTAT siamo ultimi in Europa per percentuale di popolazione laureata e l'unico Paese in cui sono laureati meno del 20% della popolazione. Dati che si intrecciano a quelli, sono classici in Europa, dietro alla Turchia, per analfabetismo funzionale e quart'ultima al mondo: di decodificare e comprendere un testo minimamente complesso. Vieni in questo articolo, per esempio.

La seconda liberazione, collegata collegata alla prima, è quella dalla paura.Siamo in una fase storica in cui la paura dell'altro, chiunque sia sia, sembra giungere al parossismo. "Sicurezza" è diventata la parola magica per vincere le elezioni in un Paese impaurito, dal "decreto sicurezza e immigrazione" alla "legittima difesa", entrambi di sicura incostituzionalità – che, invece di risolvere, aumentare e diffondono insicurezza e paura. Eppure, i dati sono annoiati dal Ministero dell'Interno ci raccontano un Paese contrari a quello che guida – indegnamente – quel ministero vuole molto apparire: io reati contro le persone sono costantemente in calo. Chi, vieni, si rendo le stagioni del terrorismo e delle stragi di mafia, io che fine ai primi anni '90 i morti ammazzati in Italia erano migliaia all'anno, nel 2012 erano già calati a 555, nel 2018 a 319. Nello stesso periodo le rapine sono calate del 35,8% ei furti del 24,2% Dal punto di vista dei reati violenti l'Italia è uno dei Paesi più sicuri d'Europa e del mondo, eppure la narrazione politica e medicina corrente racconta il contrario, facendo scaturire dalla paura l'odio e la violenza. Alla ricerca continua di nuovi capri espiatori da colpire.

La terza liberazione, collegata alle precedenti, è quella dalle armi.Il nostro Paese è tra i primi dieci produttori al mondo di armi. Spende una parte consistente del bilancio pubblico dello stato – circa 25 miliardi di euro all'anno – in armamenti e difesa militare, sottraendolo agli investimenti per l'istruzione e la paura esporta materiali bellici in tutto il mondo, anche ai Paesi in guerra. Contravvenendo alla Costituzione ed alla legge. Le armi cosiddette "leggere" sono l'esportazione più fiorente della nostra economia i cui produttori sono oggi dilagare anche sul mercato interno, portando almeno un'arma in ogni casa, spingendo su questo il più contenuto dei governi. Che alimenta l'ignoranza e la paura degli italiani inducendoli ad armarsi, Fino a diffondere immagini del ministro degli interni – ospite fisso ed acclamato di tutte le fiere delle armi – con il mitra in mano. In piena propaganda eversiva di stile fascista.

Ed eccoci arrivati ​​alla quarta liberazione, quella definitiva dal fascismo. Ma se realizziamo davvero la liberazione dall'ignoranza, dalla paura e dalla armi, quella dal fascismo – che è la somma di queste oppressioni – viene da se. Questa è la nuova e necessaria resistenza. Che oggi si chiama nonviolenza.

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