Mondo
Le prime 100 ore di Barack
Ecco l'agenda dei primi giorni del nuovo presidente. Già domani studierà il pacchetto da 900 miliardi per stimolare l'economia
Obama non solo vuole partire con il piede giusto. Secondo le indiscrezioni del sito indipendente e bitartisan politico.com, il neo presidente intende partire anche con una marcia in più. E non chiederà all’opinione pubblica di essere giudicato dopo i primi cento giorni. Il segnale forte di cambiamento immediato e di come sarà il resto della sua presidenza, sarà evidente durante le prime 100 ore di lavoro
E allora, qual è l’agenda di Obama durante il suo primo giorno nell’ Oval Office della Casa Bianca? Il primo appuntamento, riferisce politico.com, sarà con il suo team economico con il quale discuterà come calibrare il pacchetto “pro stimolo” stimato intorno a 900 miliardi di dollari. Obama lo vuole ricevere sulla sua scrivania entro metà febbraio per essere approvato dal Congresso americano il prima possibile.
Sempre domani, mercoledì’ 21, Obama ha anche in agenda una riunione con il suo National Secuirty team per discutere le prossime politiche riguardanti l’Iraq e l’ Afghanistan. Il suo consigliere di fiducia, David Axelrod, ha dichiarato alla Cnn che Obama intende agire molto velocemente in politica estera e che sta definendo una squadra di professionisti competenti da inviare in giro per il mondo ad implementare la visione del presidente.
Ma il piatto forte del primo giorno di Obama riguarda la raffica di “executive orders”, ovvero dei decreti presidenziali che non necessitano dell’approvazione del Congresso, che Obama ha preparato durante il periodo di transizione Secondo le indiscrezioni, essi riguarderebbero la burocrazia, il settore finanziario e la chiusura di Guantanamo.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.