Aggiungo qualche riflessione di queste ore, nelle quali la vicenda di Eluana sta entrando nella sua fase più delicata. Noto: una fiammata di attenzione mediatica attorno alle persone in coma, ma continua il silenzio su chi vive in condizione di grave disabilità.
Una sensazione: parlare della vita di una persona che comunque non può dire la sua è cosa da fare con parsimonia. Osservo: la Chiesa non ha dubbi, e lo capisco. Ma vorrei mobilitazione adeguata anche per battersi contro le sofferenze di famiglie che non sono più in grado di sorreggere il peso dell’assistenza a familiari in assoluta gravità.
Temo: una escalation di parole e di atti, fra giudici che giudicano giudici, avvocati che ricorrono, politici che si intrufolano, personaggi che si mettono in mostra.
Desidero: trarre lezione da questa vicenda personalissima, trovare con calma la strada giusta per dare forma di legge a questo tema.
Spero: che tante famiglie escano dal silenzio e raccontino le vite, con le loro parole.
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