In questi giorni di ospedale, lunghi e veloci al tempo stesso, ho più tempo per pensare e anche per osservare. Sono stato circondato di parole affettuose, energetiche, sobrie, che hanno imboccato la strada virtuale degli sms, poi delle email, e ora anche dei messaggi su facebook. Un coro di voci amiche, capaci di dedicare un minuto proprio a me, senza neppure aspettarsi una mia risposta personale, consapevoli della difficoltà a comunicare che potevo incontrare in queste settimane. Ebbene queste parole buone mi hanno fatto bene, erano sincere, disinteressate.
Dunque le parole possono aiutare a stare meglio, e vale per me come per l’intera comunità dei cittadini. E’ terribile dunque il contrasto che ho avvertito negli ultimi giorni tornando malauguratamente a seguire qualche programma televisivo dedicato al confronto politico. In un momento di grande disagio economico e sociale del Paese fa impressione il ilivello di aggressività, di volgarità, di arroganza, direi quasi di cattiveria, nelle parole di molti esponenti politici di rilievo. Evito di farne una questione di schieramento perché con qualche eccezione lodevole il rilievo riguarda tutti. Come possono i cittadini sentirsi rassicurati, compresi, aiutati, se in realtà nessuno si rivolge a loro per parlare serenamente e concretamente dei problemi fondamentali?
Rientro volentieri nel mio guscio di bontà e me lo godo, concentrandomi sul mio recupero fisico. Intanto grazie a tutti!
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