Welfare

Le Paralimpiadi degli esordienti

Le promesse dello sport paralimpico italiano si stanno rivelando dei campioni.

di Carmen Morrone

Il medagliere azzurro continua ad arricchirsi: 17 podi. Ci sono medaglie su cui si accendono i riflettori di tutti i media perché conquistate da vip dello sport: i due ori di Assunta Legnate e Alex Zanardi, per esempio. E ci sono medaglie dei giovanissimi, che in questi Giochi hanno esordito. Dimostrando talento e capacità di affrontare la tensione di una Paralimpiadi.

È il caso di Martina Caironi, monoamputata, campionessa europea di 100m t42 che ha vinto l’oro ieri sera. Martina, 22 anni, di Treviglio, calca le piste di atletica dal 2008. Ma è stata l’autobiografia di Oscar Pistorius a ispirarla per questi Giochi. Martina ha un’amputazione alla gamba sinistra a seguito di un incidente stradale, lei era in motorino. E per la sua vittoria gioiscono anche al Centro protesi Inail  di Vigorso di Budrio che ha preparato la speciale protesi con cui Martina corre. E vince. La Caironi si è imposta davanti all'australiana Cartwright e la tedesca Schmidt, chiudendo la gara in 15.87, nuovo record mondiale (2 centesimi in meno del suo precedente 15.89). L'argento ha corso in 16''14, il bronzo in 16''19.
Martina è, oltre che una sportiva, anche una studentessa in Mediazione linguistica. Lo scorso anno ha svolto un periodo di studio all’università di Soria, in Spagna, partecipando al programma Erasmus.  Appena tornerà a casa vittoriosa da Londra si trasferirà a Milano per terminare gli studi.

Federico Morlacchi, 19 anni, ha aperto il medagliere conquistando la prima medaglia degli azzurri: il bronzo nei 100 farfalla. Federico Morlacchi, che è atleta della Polha Varese, ieri ha conquistato anche la medaglia di bronzo nei 400 stile libero di categoria S9 con il tempo di 4'18''55. L'oro è andato all'australiano Brenden (4'10''88), l'argento all'ungherese Sors (4'17''95).

E la mascotte, Oxana Corso, 17 anni. Oro nei 200metri, in gara questa sera per i 100m. Il passato remoto di Oxana, che è nata a San Pietroburgo, è avvolto in un alone di mistero: dei suoi primissimi anni, infatti, non si sa nulla. Nemmeno come si sia procurata, o se l'abbia avuta fin dalla nascita, la cerebrolesione che ne ha fatto un'atleta paralimpica. Quello che sa di lei stessa, comincia a 3 anni, quando i coniugi romani Corso scelgono di adottare sia lei che la sorella Olga. La sua disabilità è in forma tale da non impedirle, per fortuna, di coordinare al meglio tutti gli arti durante la corsa.


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