Politica
«Le Paralimpiadi a Roma? Potrebbero cambiare la città»
Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico Italiano e vice del Comitato per Roma2024, si appella alla sindaca Raggi che ancora non ha sciolto la riserva: «Dica sì ai Giochi, ripenseremo l'intera città». E intanto il Cip diventa ente di diritto pubblico, equiparato al Coni
Si aprono mercoledì 5 settembre a Rio le Paralimpiadi 2016, un appuntamento sportivo mondiale a cui partecipano quest’anno 4.300 atleti da 176 paesi. La prossima edizione dei Giochi sarà a Tokyo, in Giappone, nel 2020; la città che ospiterà le Olimpiadi nel 2024 non è ancora stata designata, mentre la candidatura di Roma deve ancora essere confermata. Nel dibattito politico sulla decisione è intervenuto anche Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico Italiano, che ha speso parole chiarissima a favore della candidatura della Capitale italiana: «I Giochi a Roma potrebbero essere un'occasione irripetibile di ripensare l'intera città in termini di accessibilità, di immagine della disabilità, di vivibilità delle periferie», ha detto Pancalli, «trasformandosi in uno tsunami culturale, sociale ed economico».
Le parole di Pancalli sono la prima “uscita” pubblica del presidente del Cip dopo l’approvazione di un decreto storico per il Comitato: il 25 agosto scorso infatti il Consiglio dei Ministri ha riconosciuto il Comitato Italiano Paralimpico come ente di diritto pubblico. «Non poteva esserci viatico migliore in vista dei prossimi Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro», aveva commentato Luca Pancalli, definendo la trasformazione del Cip «un momento epocale, sognato da molti anni, rincorso con impegno e tenacia quotidiani». Il passaggio non è solo formale, come ha spiegato ancora il presidente, ma riconosce la dignità di un movimento «che opera a vantaggio della collettività, che svolge ruolo attivo quale parte di welfare di questo Paese. Oggi non si chiude un percorso, se ne apre uno: da oggi, quello che era il sogno visionario del movimento paralimpico, quello della piena integrazione attraverso lo sport e delle pari opportunità per tutti i disabili, diventa presa di coscienza e istanza pubblica, un’assunzione di responsabilità collettiva».
In pratica, la nuova veste giuridica equipara, di fatto, il Comitato Paralimpico al Coni, rendendo più agevole ed efficace l’interlocuzione con le istituzioni dello Stato attive nel comparto socio-sanitario e con la scuola, per realizzare progetti di promozione e avviamento alla pratica sportiva delle persone con disabilità. Senza dimenticare l’attività strettamente agonistica e le azioni a supporto degli atleti top level interessati dalla partecipazione ai Giochi Paralimpici e alle competizioni internazionali, e il sostegno a tutte le Federazioni, Discipline Associate, Enti di Promozione e Associazioni Benemerite riconosciute dal Cip. «Ora non ci resta che festeggiare con una Rio paralimpica scoppiettante, che sia in grado di regalarci non solo medaglie, ma anche quel messaggio di straordinaria normalità che solo lo sport può garantire», ha concluso Pancalli.
Sognando, ovviamente, di festeggiare tra otto anni proprio nella Capitale: Roma ha già presentato la sua candidatura alle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2024 al Comitato Olimpico internazionale, che tra pochi giorni, il 16 settembre, rivelerà i nomi di tutte le città che aspirano ad ospitare i Giochi. Entro il 7 ottobre, però, deve arrivare al Cio il secondo dossier con le garanzie, che dovrebbe avere anche la firma del Comune; se la firma della sindaca Raggi non ci fosse, si potrebbe verificare un colpo di mano del governo, che scavalcando il Campidoglio potrebbe risolvere la situazione a favore di Roma2024. Staremo a vedere.
Nella foto: Luca Pancalli e la sindaca di Roma Virginia Raggi
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