Volontariato

Le ostetriche contro Real Time: sponsor boicotta l’allattamento al seno

Secondo la Federazione Nazionale, la trasmissione "Ostetriche. Quando nasce una mamma" non sostiene l'allattamento al seno per accontentare lo sponsor, un noto marchio produttore di biberon. Una chiara violazione del codice deontologico della professione, e di quanto raccomanda l'Oms

di Gabriella Meroni

Le ostetriche italiane contro Real Time, e in particolare contro un programma dedicato alle neomamme accusato di promuovere l’allattamento artificiale a scapito di quello al seno. È quanto si evince da un comunicato della Federazione Nazionale delle Ostetriche (Fnco) a riguardo della trasmissione “Ostetriche. Quando nasce una mamma” (nella foto, le tre ostetriche protagoniste), sponsorizzata non a caso da un noto marchio che vende prodotti per bambini. «Le repliche del programma in onda in questi giorni su Real Time rendono più che mai attuale un nuovo forte richiamo a tutti i professionisti iscritti all’albo nazionale affinché venga rispettato il Codice Internazionale Oms sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno», scrivono le ostetriche, che sottolineano inoltre come nel corso del programma siano riprese «tre ostetriche mentre accompagnano diverse coppie in vari momenti della gravidanza e nel rientro a casa dopo il parto, utilizzando i prodotti della casa sponsor come tettarelle, paracapezzoli e biberon». Tutti elementi che evidentemente non c’entrano con l’allattamento al seno.

Per questo la Fnco, che sostiene il Codice internazionale per l’allattamento al seno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità-Unicef, ribadisce che il mancato rispetto del Codice per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte materno è motivo anche di violazione del Codice deontologico dell’ostetrica nel quale, ricorda la presidente Maria Vicario, è sancito che «l’ostetrica/o promuove l’allattamento al seno e supporta il ruolo genitoriale, sostiene e diffonde la donazione volontaria del latte materno». La Federazione ricorda inoltre che gli operatori sanitari «non devono accettare compensi o farsi promotori di alimenti per lattanti o di altri prodotti», eccetto quando «necessario nell’ambito di una valutazione professionale» e che la partecipazione al programma televisivo delle tre ostetriche, riprese con in mano prodotti del marchio sponsor, «lede l’immagine stessa della professione veicolando un messaggio sbagliato» e violando palesemente il Codice Oms-Unicef. Per questo, conclude la nota, la Fnco «nell’interesse della salute delle donne, dei bambini e della categoria tutta, si dissocia dai contenuti di educazione sanitaria veicolati e dalla diffusione del programma».


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