Mondo

Le Ong si schierano con il popolo saharawi

Come i curdi, la gente che vive al confine tra Marocco e Algeria lotta da tempo per la propria autoderminazione. A dicembre il referendum che deciderà il loro destino

di Paolo Giovannelli

Gli sbarchi in Calabria dei curdi hanno recentemente fatto conoscere, anche in Italia, il dramma di un popolo perennemente in esilio. Non tutti sanno, però, che in Africa, al confine tra Algeria e Marocco, si consuma da tempo una vicenda analoga: a quella dei saharawi. I giornali italiani, di questa polazione di circa 150 mila persone, originaria del Sahara marocchino ma cacciata 22 anni fa nella parte algerina, non parlano.
Eppure, giorni fa, si è costituita la Piattaforma delle Ong italiane per il sostegno al referendum di autodeterminazione del popolo saharawi che, il prossimo dicembre, sarà chiamato a scegliere tra l?indipendenza e l?annessione al Marocco. La Piattaforma comprende le Ong Africa ?70, Cestas, Cric, Cisp, Cospe, Gvc, Sci, Terre des hommes Italia, impegnate in programmi di sostegno alla lotta del popolo saharawi. «Opereremo», dichiara Raffaele Salinari, fra i coordinatori della stessa e presidente del Cocis, «in collegamento con i vari Comitati di sostegno attivi su tutto il territorio nazionale, per ottimizzare gli sforzi di una rilevante parte della società italiana».
Quello che è già stato fatto dai volontari italiani è stato ampiamente apprezzato dai saharawi, ma qualche perplessità rimane ancora nei confronti dell?operato del governo. La Piattaforma delle Ong italiane presenterà presto all?Unione europea un programma di appoggio al referendum attraverso la pubblicizzazione e diffusione degli atti formali prodotti dalle Nazioni Unite (chiamate a controllare sul corretto svolgimento di questa scadenza) e una serie di attività informative.
Le Ong italiane hanno infine già stabilito la presentazione di alcuni progetti di sviluppo per la fase di ricostruzione delle infrastrutture nel territorio del Rio de Oro, la porzione del Sahara occidentale rivendicato dai saharawi, dopo l?esito del referendum.

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