Sostenibilità

Le Ong: il Brasile non fa fino in fondo la sua parte

Le questioni più delicate fuori dalla bozza di documento elaborata dal paese ospitante. Il diario di Action Aid

di Redazione

Prosegue su Vita.it il diario di Action Aid dalla Conferenza sullo sviluppo sostenibile

a cura di Action Aid Italia

La versione finale del documento elaborato nelle negoziazioni  pre evento presentato da Luiz Antonio Figueredo, Ambasciatore del Brasile a Rio+20, che verrà discusso durante il summit ha destato molte critiche da parte delle ONG.

È un documento “breve”, dalle 81 pagine iniziali si è passati a 50, dal quale è stato eliminato qualsiasi argomento controverso. La risposta del Brasile, che è il paese responsabile di portare avanti le negoziazioni è che questo documento è più “pulito” ovvero parte da un consenso ampio, e che tutte le questioni ancora aperte saranno discusse durante il vertice.
Un’altra motivazione per chiudere il documento in fretta è stata che la Presidente Dilma Rouseff  lo avrebbe portato al G20, che si sta svolgendo in Messico , in modo da tornare a Rio con un consenso ancora più ampio.

Ma la paura è che alla fine le questioni più  delicate rimangano in sospeso e il documento finale sarà molto debole. Ecco perché ieri il network di 700 ONG ambientali che convergono nella campagna Climate Action ha attribuito il premio “Fossile del giorno”, che ogni giorno viene assegnato al paese che si distingue per ostacolare e rallentare le negoziazioni, proprio al Brasile e al documento.

Secondo la Climate Action il Brasile sta perdendo l’opportunità di essere il protagonista decisivo a fronte delle ambizioni crescenti, delle aspettative e della speranza che il mondo ha posto nelle sue mani.

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