Famiglia

Le Ong al Palazzo di vetro

La prima richiesta è un Consiglio permanente per i diritti umani già dal prossimo settembre

di Sara De Carli

Si è aperta ieri al Palazzo di Vetro l’audizione dell’ONU con le ONG. La sessione di apertura è stata presieduta dal Presidente dell’Assemblea Generale Jean Ping, il quale ha precisato che i contributi dalle ONG emersi in questi due giorni di lavoro saranno inseriti in un documento da lui predisposto per il prossimo summit di settembre. Mme Renate Bolem, Presidente delle ONG con status consultivo presso le Nazioni Unite, ha sottolineato l’importanza di questa audizione quale primo passo significativo di una nuova concertazione tra società civile e Nazioni Unite che dovrà caratterizzare i prossimi mesi, in vista del summit per poi diventare un meccanismo permanente. “E’ un risultato positivo per le ONG”, afferma Sergio Marelli, Presidente dell’Associazione ONG Italiane, “che chiedono questa interazione da anni”. Le critiche e le richieste che saranno avanzate in questi giorni al rapporto del Segretario Generale rientrano nell’alveo di un unanime riconoscimento, da parte di tutte le ONG, della centralità delle Nazioni Unite e della loro fondamentale importanza come pivot di una governance mondiale. “Occorre riformarle, rafforzarle, renderle più partecipate dalla società civile e dal settore privato”, prosegue Marelli, “ma ogni riforma e ogni riorientamento deciso a settembre dovrà necessariamente riconoscere che un effettivo rilancio delle Nazioni Unite non può prescindere da una contemporanea riforma delle Istituzioni Finanziarie Internazionali (FMI, WB e WTO) che devono essere ricondotte dentro il sistema ONU per garantire una maggiore coerenza delle politiche. La centralità dei diritti umani deve essere un imperativo anche per le politiche delle Istituzioni Finanziarie”. Prima richiesta unanime da parte di tutte le ONG intervenute alla sessione di ieri, dedicata alla “Libertà di vivere dignitosamente – Freedom to live in dignity”, la creazione, già nell’Assemblea Generale di settembre, di un CONSIGLIO PERMANENTE PER I DIRITTI UMANI, proposta sostenuta anche dall’Unione Europea. Un organo composto da un numero ristretto di Stati, il cui meccanismo di selezione prediliga il coinvolgimento di Stati che realmente applicano e rispettano i diritti umani, che abbia potere sanzionatorio e che preveda la piena partecipazione della società civile e delle ONG. Questo, insieme al rafforzamento dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani, permetterà di disporre di un Organo ONU con effettivi poteri di intervento, di indagine e soprattutto di prevenzione delle violazioni dei diritti umani. “Le proposte e le idee sono numerose, gli impegni ed i percorsi altrettanto chiari”, conclude Marelli. “Sta ora ai Governi assumere decisioni concrete per garantire il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, mettere in atto la riforma dell?ONU e garantire un futuro sicuro, di pace e prosperità per tutti”.


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