Politica

Le nuove epidemie dei paesi poveri

Sono le malattie non trasmissibili, dal cancro al diabete. L'appello di Amref all'Onu

di Redazione

L’80% dei 36 milioni di morti globali per cancro, malattie cardiovascolari, diabete e malattie respiratorie croniche avvengono oggi nei paesi a reddito medio e basso: questo fa delle malattie non trasmissibili una importante causa di povertà. Si affronta questo tema nel corso dell’High-level Meeting on Non-communicable Diseases all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in corso oggi e domani a New York. 

Chiedendo un impegno concreto su risorse, politiche fiscali e cooperazione, AMREF sottolinea il ruolo cruciale del personale sanitario nella prevenzione e controllo delle malattie non trasmissibili. Si stima che oggi nel mondo manchino già all’appello 3,5 milioni degli operatori sanitari necessari a realizzare gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.

In questo contesto, l’epidemia delle malattie non trasmissibili diventerà un “doppio carico di malattia” per i gruppi di popolazione già colpiti da AIDS, tubercolosi e malaria e da mortalità materno-infantile prevenibile. Questo “doppio carico di malattia”, che richiede cure di lunga durata, rischia di portare ad un preoccupante aggravamento per sistemi sanitari – come quelli africani – già fortemente sottofinanziati, e per gli operatori sanitari che in essi operano con difficoltà.

AMREF è convinta che un modello di sanità di base integrata nel quale gli operatori sanitari siano opportunamente sostenuti e possano utilizzare mezzi diagnostici e di cura adeguati rappresenti la migliore strategia per affrontare l’epidemia delle malattie non trasmissibili, anche in Africa.

AMREF, insieme a Health Workforce Advocacy Initiative (HWAI), auspica che la Dichiarazione Politica che uscirà dall’Incontro di New York contenga:

  • La definizione di un  obiettivo di riduzione del numero delle morti per malattie non trasmissibili;
  • Un arco temporale definito per affrontare l’epidemia di cancro, malattie cardiovascolari, diabete e malattie respiratorie croniche;
  • Meccanismi di regolazione e politiche fiscali adeguati a frenare i fattori di rischio di queste malattie, tra cui fumo, abuso di alcolici, inattività fisica e una dieta inappropriata;

Un’iniziativa di collaborazione di alto livello di governi e agenzie ONU con la società civile per valutare i progressi fatti.


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