Politica

Le novità della manovrina, dalle mense bio alle protesi per i disabili

Il 1° giugno la Camera vota la manovra. Nasce un fondo per le mense scolastiche biologiche (4 milioni per il 2017 e 10 a decorrere dal 2018), si allarga il numero delle protesi per cui è riconosciuta la necessità di una personalizzazione, sale di 58 milioni il fondo per il diritto al lavoro dei disabili. Volontariato, manifestazioni sportive, povertà: l'elenco di casi in cui la PA può utilizzare i contratti occasionali. Nessuna novità sul reintegro del Fondo Sociale e Non Autosufficienza

di Sara De Carli

La “manovrina” è pronta, oggi pomeriggio l’Aula della Camera voterà sulla questione di fiducia, domani il voto finale. Un unico articolo, senza emendamenti e articoli aggiuntivi rispetto al testo della Commissione, per la conversione in legge del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo (C.4444-A). Ecco alcune novità, oltre al noto “libretto famiglia” che prende il posto dei vecchi voucher. Rispetto al Libretto Famiglia e al contratto di prestazione occasionale, sottolineiamo solo che le amministrazioni pubbliche possono fare ricorso al contratto di prestazione occasionale, fermo restando il limite di durata, esclusivamente per esigenze temporanee o eccezionali:

  • nell’ambito di progetti speciali rivolti a specifiche categorie di soggetti in stato di povertà, di disabilità, di detenzione, di tossicodipendenza o che fruiscono di ammortizzatori sociali;
  • per lo svolgimento di lavori di emergenza correlati a calamità o eventi naturali improvvisi;
  • per attività di solidarietà, in collaborazione con altri enti pubblici o associazioni di volontariato;
  • per l’organizzazione di manifestazioni sociali, sportive, culturali o caritative. (art. 54-bis).

Il biologico nelle mense scolastiche
Dall’asilo nido alle superiori, da settembre (anno scolastico 2017/2018) i nostri figli a scuola mangeranno bio: il comma 5bis prevede che «al fine di promuovere il consumo di prodotti biologici e sostenibili per l’ambiente nell’ambito dei servizi di refezione scolastica negli asili nido, nelle scuole dell’infanzia, nelle scuole primarie e nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado», nasca un Fondo per le mense scolastiche biologiche, con una dotazione di 4 milioni di euro per l’anno 2017 e di 10 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2018. Il Fondo per il biologico nelle mense scolastiche è istituito presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Un decreto successivo del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e con il Ministro della salute stabilirà «le percentuali minime di utilizzo di prodotti biologici nonché i requisiti e le specifiche tecniche necessari per qualificare il servizio di refezione scolastica quale mensa biologica»: ci sarà quindi una sorta di certificazione della mensa come bio. Il fondo verrà ripartito fra le Regioni «sulla base del numero dei beneficiari del servizio di mensa biologica presenti in ciascuna regione e provincia autonoma». «Potrebbe essere uno sbocco importante per i prodotti biologici italiani, purché‚ nel successivo decreto di attuazione che andrà a gestire la certificazione delle mense biologiche, venga riconosciuta una premialità per chi rifornisce le mense di prodotti nazionali», ha subito commentato Andrea Bertoldi, coordinatore del settore biologico dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari.

15 milioni in più per l’edilizia scolastica
In aggiunta a quanto previsto dal comma 140-ter dell’articolo 1 della legge 11 dicembre 2016, n. 232, per il finanziamento degli interventi in materia di edilizia scolastica è autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per l’anno 2017 in favore delle province e delle città metropolitane.

Protesi ad personam per le persone con disabilità
Novità anche sulle ausili e protesi per le persone con disabilità. Per alcuni di essi (i dispositivi protesici indicati negli elenchi 2A e 2B dell’allegato 5 dei decreto sui LEA, ci sono ad esempio carrozzine e apparecchi per l’erogazione di ossigeno) il sistema delle gare viene riconosciuto inadeguato, in quanto per soddisfare le specifiche esigenze degli assistiti con disabilità grave e complessa è necessario che tali ausili protesici siano individuati e allestiti ad personam. Le Regioni adotteranno quindi procedure ad evidenza pubblica per individuare il tecnico abilitato che provveda all’individuazione e alla personalizzazione degli ausili con l’introduzione delle modifiche necessarie. È l’articolo 30-bis, esito della riformulazione di due emendamenti, a firma Elena Cardinali (Pd) e Mara Mucci (Ci). Se fra sedici mesi si verificherà, anche attraverso audizioni delle associazioni dei disabili, che le procedure pubbliche di acquisto non hanno consentito di soddisfare le esigenze delle persone con disabilità, verrà proposto al Ministro della salute il trasferimento degli ausili in questione nell’elenco 1 dell’allegato 5 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017 (ovvero fra i dispositivi 'su misura') e la fissazione delle relative tariffe, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Una frase che per Vincenzo Falabella, presidente della Fish, «pur nella positività dell'emendamento» dice che «non c'è la volontà di investire per rendere gli ausili uno strumento di cittadinanza, come chiesto più volte dallo stesso Capo dello Stato».

Dalla web tax 100 milioni per il Fondo Non Autosufficienza e Politiche Sociali
Questo punto era uno dei sei chiesti dalla Commissione Affari Sociali nel suo parere rispetto al testo del Governo. Nessuna risposta invece è arrivata sui punti che chiedevano di prevedere specifiche misure al fine di reintegrare il Fondo nazionale per le politiche sociali e il Fondo per le non autosufficienze per coprire la riduzione operata a seguito dell’Intesa con le Regioni del 23 febbraio 2017 (sono oltre 200 milioni di euro): parebbe che questa misura arriverà nel decreto sulla povertà, atteso anch'esso a breve. Un'altra richiesta prevedeva una disposizione che vincoli il finanziamento del Fondo sanitario nazionale e i trasferimenti al Fondo nazionale per le politiche sociali e al Fondo per le non autosufficienze alle loro rispettive destinazioni, senza che le Regioni abbiano la possibilità di utilizzare tali somme per il conseguimento del concorso regionale agli obiettivi di finanza pubblica: non ce n'è traccia.
Per il Fondo Non Autosufficienza e Politiche Sociali arrivano però stanziamenti aggiuntivi per almeno 100 milioni annui dalla neonata web tax, a partire dall'anno 2018.

Fondo per il diritto al lavoro dei disabili
Viene aumentato di 58 milioni per il 2017 lo stanziamento del Fondo per il diritto al lavoro dei disabili. Lo prevede l’articolo 55-bis. Le risorse derivano da una riduzione del Fondo per il nuovo assegno di disoccupazione (Asdi) istituito con il Jobs Act. Si tratta di un aumento significativo del Fondo (a decorrere dagli anni 2016 e 2017, al Fondo per il diritto al lavoro dei disabili sono stati assegnati euro 21.915.742). Il fondo va a finanziare gli incentivi ai datori di lavoro che effettuano assunzioni di lavoratori con disabilità e i progetti sperimentali di inclusione lavorativa delle persone con disabilità da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. «L'inclusione delle persone con disabilità passa anche dalla dimensione lavorativa, le risorse erano insufficienti, è uno strumento per cercare di favorire l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità».

Riduzione degli apparecchi AWP
L’articolo 6-bis (di iniziativa del Governo e dell'onorevole Mantero del M5S), dispone i tempi entro cui dovrà essere attuata la riduzione del 30% del numero dei nulla osta di esercizio degli apparecchi new slot (AWP), prevista in legge di stabilità 2016. Entro il 31 dicembre 2017 i nulla osta non potranno essere superiori a 345 mila ed entro il 30 aprile 2018 non potranno essere superiori a 265 mila. Un decreto ministeriale, entro il 31 luglio 2017, individuerà le modalità attuative.

Foto Peter Wendt / Unsplash

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