Famiglia

Le nostre famiglie viste dalle badanti

Nato dal progetto dell’associazione Donne Insieme, un libro finanziato dal Cesvot - una panoramica attraverso saggi storie di donne immigrate e italiane che si sono raccontate

di Chiara Sirna

Curato da Lorenzo Luatti, Serena Bracciali, Roberta Renzetti, il libro Nello sguardo dell?altra: raccontarsi il lavoro di cura offre una panoramica puntuale di quello che è oggi il lavoro di cura in Italia e in Toscana attraverso otto saggi e 14 storie di donne immigrate e italiane che si sono raccontate in un laboratorio di narrazione condotto dalla scrittrice Maria Rosa Cutrufelli.

Storie di badanti, vite di donne che hanno lasciato il loro Paese per venire ad accudire i nostri figli e i nostri anziani. E, ancora, storie di donne che per prendersi cura delle famiglie degli altri lasciano a loro volta la propria in mano a badanti. C?è tutto questo e anche altro nell?ultimo libro pubblicato per la collana Briciole del Cesvot, il Centro servizi volontariato della Toscana. Il titolo è emblematico: Nello sguardo dell?altra: raccontarsi il lavoro di cura, perché a parlare, per la prima volta, sono loro, le badanti, in prima persona. E noi proviamo a immaginarle con i loro occhi. Ma che numeri si nascondono dietro queste storie? Le stime ufficiali parlano di un esercito di 2 milioni di assistenti familiari, donne nell?85% dei casi. Oltre la metà vive nel sommerso: le regolari, stando ai registri Inps 2006, sono appena 745mila. Quasi una su due lavora in nero. Ma per capire quanto l?universo del lavoro domestico sia problematico, basta consultare i risultati di una ricerca condotta da Acli colf e Iref nel 2005. Il 47,7% delle collaboratrici familiari è sposata, ma solo una piccola minoranza si fa raggiungere in Italia dal marito e dai figli. Il 40,2% è in possesso di un diploma o di una laurea, ma questi titoli di studio è difficile farli riconoscere in Italia: la sola possibilità di guadagno resta il lavoro di cura. Il 54,6% si trova sola in Italia, appena il 17,2% riesce a ricongiungersi con i familiari, mentre lo stipendio medio si aggira intorno ai 700 euro mensili. A mala pena il necessario per mantenersi in Italia e mantenere contemporaneamente la famiglia nel Paese d?origine. «Abbiamo voluto mettere al lavoro e a confronto un gruppo di straniere con un altro di italiane», racconta Luciana Tartaglia, responsabile del progetto Donne Globali per l?associazione Donne Insieme di Arezzo che, oltre ad aver coordinato i laboratori di confronto e scrittura sul lavoro di cura, grazie a finanziamenti del Cesvot ha curato, in collaborazione con l?Ucodep, la stesura del libro. «Queste donne hanno bisogno di emergere dall?oscurità e trovare un momento di confronto con la società che le accoglie», conclude la Tartaglia.

Info: www.cesvot.it
assodonneinsieme@libero.it

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