Non profit

Le nazioni più generose: Italia 104esima

Stati Uniti al primo posto, secondo il World Giving Index

di Gabriella Meroni

È anglosassone e anglofona la classifica delle nazioni più generose stilata dalla Charities Aid Foundation (CAF) in base al World Giving Index, un indice dedicato a misurare la «capacità caritativa» degli Stati del mondo. Al primo posto si piazzano gli Stati Uniti, che nel 2010 erano solo al quinto posto; seguono Irlanda, Australia, Nuova Zelanda e Gran Bretagna.

I criteri utilizzati per stilare la classifica sono essenzialmente tre: l’ammontare delle donazioni in denaro, il tempo dedicato al volontariato e l’attività di aiuto a persone estranee al nucleo familiare. L’indagine nel 2011 nel complesso ha registrato un aumento degli atti solidali rispetto all’anno precedente, ma una diminuzione delle donazioni in denaro. Una lieve diminuzione, sottolinea il Caf, dovuta probabilmente alla crisi economica globale. Secondo la Fondazione, le nazioni più ricche non necessariamente sono quelle che si impegnano maggiormente nella solidarietà; infatti nei primi 20 posti della classifica dei più generosi sono presenti solo 5 dei 20 Stati che secondo la Banca Mondiale hanno il Pil più «pesante». E tra i 20 più solidali figurano paesi insospettabili come lo Sri Lanka (ottavo), il Laos (decimo), i Marocco (12esimo), la Nigeria (13esima), la Liberia e il Turkmenistan (14esimi a pari merito).

E l’Italia? Quello del nostro paese è un vero e proprio tracollo, almeno stando ai criteri del World Giving Index. Nel 2010 infatti il nostro Paese si era piazzato al 29esimo posto nella classifica generale, mentre nel 2011 occupa la posizione numero 104. Si tratta – sottolinea il rapporto –  del risultato peggiore fatto registrare nel 2011 in tutto il mondo. In Europa, occupano posizioni inferiori in classifica solo il Portogallo (127esima posizione, in salita rispetto alla 129 del 2010) e la malconcia Grecia (151esima posizione, nel 2010 era comunque alla 147esima). Il punteggio più basso l’Italia se lo guadagna alla voce «ore di volontariato», mentre è messa meglio quanto a donazioni in denaro (meglio di Francia e Spagna, per esempio) e ad aiuto a persone estranee al nucleo familiare. Nel 2011 solo il 33% degli italiani, uno su tre, ha dichiarato di aver effettuato una donazione; nel 2010 era stato il 62%, anche se – chiarisce il CAF – il sondaggio riportato nell’indagine 2010 risale al 2009, l’anno del terremoto in Abruzzo. Di qui probabilmente una sovrastima dei risultati dell’anno scorso. Comunque, un risultato di cui non andare fieri.

In termini percentuali, tuttavia, è la Thailandia a conquistare la vetta della classifica: l’85% dei thailandesi infatti è risultato essere un donatore abituale; al secondo posto si è piazzata la Gran Bretagna, dove il 79% dei cittadini apre il portafoglio a favore di una charity. L’Italia si classifica solo al 54esimo posto (dietro Honduras e Corea) appunto grazie a quel terzo di cittadini che donano.

Infine, la coda della classifica generale. Qui gli ultimi cinque posti sono occupati da Lituania, Costa d’Avorio, Madagascar, Russia e ultima la Georgia, dove solo il 4% della popolazione ha la voglia – o più probabilmente la possibilità – di essere generoso.

Vai al sito della Charities Aid Foundation

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