Volontariato
Le mine uccidono ancora anche in Europa
A denunciarlo è il Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa, che chiede a tutti gli Stati membri la ratifica del Trattato di Ottawa
Si parla molto, in questi giorni, della Convenzione contro le cluster bombs entrata in vigore lo scorso primo agosto. Ma ancora oggi, nella vecchia Europa, ci sono persone che muoiono a causa delle mine antipersona. E ci sono ben sei Stati che non hanno ancora ratificato lo storico Trattato del 1997.
A denunciarlo, e a chiedere che si ponga fine a questo scandalo, è il commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa Thomas Hammarberg.
Nel corso dell’ultimo decennio le mine terrestri hanno provocato oltre 3 000 vittime in Europa.”Armi così disumane non dovrebbero più essere utilizzate. È giunto il momento per tutti gli Stati europei di ratificare il Trattato per il divieto delle mine antipersona e di rispettarne le disposizioni. È altresì fondamentale che si proceda quanto prima alla ratifica della nuova convenzione che vieta le munizioni a grappolo”, ha dichiarato il Commissario nel suo ”Human rights comment”.
Hammarberg ricorda il caso, nel 2008, di quattro migranti georgiani che hanno perso la vita in un campo minato a Evros, al confine tra Grecia e Turchia. Ricorda il caso di una famiglia irachena con un bambino, che a Cipro si stava spostando per chiedere asilo ed è rimasta coinvolta in uno scoppio in cui il piccolo ha riportato gravi ferite.
“Molti altri paesi europei attraversati da conflitti”, scrive il commissario, “contano ogni anno vittime civili e feriti, spesso bambini, provocati da campi minati. Si tratta in particolare di Russia, Bosnia, Georgia, Turchia”.
Le sei maglie nere
Proprio mentre si tenta di seguire la strada del Trattato di Ottawa, dedicato alle mine antipersona, anche per la recente Convenzione contro le cluster bomb (e dunque si impegnano gli Stati non solo a interrompere per sempre la produzione, ma anche a distruggere le dotazioni negli arsenali, a bonificare i territori e a sostenere le vittime rimaste disabili), Hammarberg ricorda che ben 6 Stati membri del Consiglio d’Europa non hanno ancora nemmeno ratificato quel primo, fondamentale Trattato.
Si tratta di Armenia, Azerbajian, Georgia, Finlandia, Polonia e Russia.
“E’ il momento che tutti gli Stati Europei ratifichino il Trattato per la messa al bando delle mine e ne rispettino le previsioni”, scrive il commissario. “E lo stesso facciano, celermente, con la ratifica del nuovo Trattato contro le cluster bombs”. Quest’ultima raccomandazione s’indirizza anche all’Italia, che non ha ancora effettuato la ratifica.
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