Volontariato

Le minacce dell’homo minus sapiens

Giochi e numeri che non quadrano.

di Sandro Calvani

Nel 2005 ricorre il 60° anniversario della fine della seconda guerra mondiale e della creazione dell?Onu. Il disarmo e la pace sono la mamma dell?Onu, lo sviluppo umano è il papà. È infatti mettendo insieme le aspirazioni dell?umanità di libertà dalla paura e di libertà dal bisogno che sono nate le Nazioni Unite nel 1945. Kofi Annan nel presentare il rapporto Onu Per un mondo sicuro (Report of the Secretary-General’s High-level Panel) elenca le sei minacce piu gravi per il futuro:
1. Le guerre tra gli Stati che non hanno ancora imparato a smetterla.
2. La violenza interna agli Stati, guerre civili, abusi massivi dei diritti umani, genocidi.
3. La povertà con i suoi compagni: malattie infettive come l?Aids, la malaria e la tubercolosi, e il degrado dell?ambiente.
4. Le armi di distruzione di massa (wmd), nucleari, radioattive, biologiche, chimiche, e le troppe piccole armi e armi leggere che nei decenni recenti hanno ucciso molto di più delle wmd.
5. Il terrorismo in tutte le sue espressioni.
6. Il crimine organizzato transnazionale che punta sempre di più a forme disumane di sfruttamento delle fasce meno protette dell?umanità.
Per alcune di queste minacce, per esempio la seconda e la terza, c?è un consenso quasi unanime nel mondo su cosa fare. Ma c?è anche un ritardo vergognoso nel passare dal dire al fare. Sulla prima minaccia, la più antica, alcune democrazie e dittature se ne infischiano della volontà di pace della maggioranza dell?umanità. Sulle ultime tre minacce i governi del mondo sono d?accordo nel riconoscerle come tali, ma c?è poco o nessun consenso sulle forme di controllo e risposta. Dalle parole dure e chiare di Kofi Annan e dal contenuto del Rapporto è facile capire che la razza umana ha ormai poco tempo per sviluppare una coscienza saggia e non violenta dell?interdipendenza globale e una conseguente forma di buon governo partecipativa e comunitaria della cosa pubblica planetaria. Oppure le prossime generazioni si vedranno costrette a dare un nome più corretto ai loro antenati: homo minus sapiens.
Sandro Calvani è dirigente delle Nazioni Unite. Quanto qui espresso non rappresenta necessariamente l?opinione delle Nazioni Unite

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