Le migliori innovazioni tra rurale e urbano, Smart Cityness promuove i progetti virtuosi
L'iniziativa di Urban Center, giunta all'ottava edizione, quest'anno è diventata itinerante e ha avviato una seria riflessione sul rapporto tra città e campagna, sul futuro delle aree rurali in Sardegna e sulla qualità della vita. Transizione ecologica, economia circolare, comunità energetiche e nomadi digitali: queste le tematiche più interessanti al centro di dibattiti e confronti tra esperti e cittadini
La prossimità tra rurale e urbano alla luce delle migliori innovazioni che stanno emergendo dai territori della Sardegna. Sono state queste le tematiche sviluppate allo Smart Cityness dal 20 al 23 ottobre scorsi. L’ottava edizione dell’iniziativa promossa dall’Urban Center di Cagliari ha permesso di avviare una seria riflessione sul rapporto tra città e campagna, sul futuro delle aree rurali nell’Isola e sulla qualità della vita. Quattro giornate in cui il confronto è stato serrato e ha consentito di individuare un’ulteriore prospettiva sul rapporto tra i territori e sul valore dei progetti dal basso.
«Quest’anno – spiega Stefano Gregorini, presidente di Urban Center – Smart Cityness ha compiuto il salto di qualità necessario: finalmente è diventato itinerante, in modo da coinvolgere e far conoscere da vicino realtà che stanno cambiando in meglio i territori della Sardegna su tematiche cruciali per gli scenari contemporanei. È una scommessa alla quale lavoriamo da anni, ma che la pandemia aveva momentaneamente bloccato».
Festival dell’innovazione e della collaborazione locale, il progetto è nato e continua a svilupparsi per promuovere le innovazioni sociali, i processi creativi e i progetti virtuosi dei territori dell’Isola, con l’obiettivo di alimentare il confronto, sperimentare nuove pratiche e generare dibattito sui temi dello sviluppo locale, della cittadinanza attiva e della creatività. Il tutto, attraverso il coinvolgimento di attori chiave del territorio regionale e la partecipazione di ospiti nazionali ed internazionali. I luoghi dove la creatività in questa edizione ha portato innovazione (Cagliari, Quartu Sant’Elena, Villanovaforru e Laconi) hanno avuto il compito di raccontare, insieme agli ospiti giunti da ogni angolo della regione, il processo virtuoso che li ha resi punto di riferimento di cittadinanza attiva e rinnovamento di comunità e territori. Quattro giornate di attività che hanno coinvolto una serie di eccellenze regionali, i loro rappresentanti e gruppi tematici, costituiti a seconda della tappa e composti da esperti, artisti, intellettuali e comunicatori. Ogni tappa ha proposto uno o più focus attorno al quale si sono sviluppati esperienze, dibattiti e tavole rotonde: transizione ecologica, economia circolare, comunità energetiche e nomadi digitali. Al termine, spazio all’arte, da sempre uno dei linguaggi utilizzati dal festival per veicolare visioni, suscitare riflessioni e promuovere il talento artistico giovanile.
«La Sardegna – racconta Gregorini – ha un enorme patrimonio di buone pratiche da valorizzare, far conoscere e connettere con altri protagonisti del cambiamento. Questa è la sfida del Festival che, negli anni, ha coinvolto migliaia di cittadini e centinaia di operatori locali. Cerchiamo di sviluppare un’idea di società e di economia che parte dai bisogni delle persone, dei territori e delle comunità. Nei prossimi anni Urban Center continuerà a lavorare su questi temi, al fianco di pubbliche amministrazioni e privati, attraverso le leve della creatività e dell’innovazione. Il Festival rappresenta la vetrina annuale di progetti virtuosi e la cornice per attivare nuovi processi di collaborazione, senza la quale non ci può essere sviluppo».
A Cagliari il convegno “Innovazione sociale – Formazione e sviluppo locale”, nell’aula magna della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche, ha aperto l’ottava edizione di Smart Cityness e chiuso la prima edizione di "Social Innovation Academy", chiamando a raccolta alcune delle figure e degli attori chiave del panorama nazionale sui temi dell’innovazione sociale. In quest’occasione è stata presentata una pubblicazione con il racconto e i risultati dell’Academy, con la mappatura delle realtà di innovazione sociale presenti in Sardegna e una serie di contributi da parte di operatori del settore e della pubblica amministrazione. Tra i relatori erano presenti Enrica Cornaglia (Venture and Fellowship Program Manager di Ashoka, realtà internazionale che raggruppa gli innovatori sociali di tutto il mondo), Stefano Mameli (direttore generale della Città Metropolitana di Cagliari), Francesco Morace (docente di Social innov ation al Politecnico di Milano) e Antonello Chessa (responsabile di Europe Direct Regione Sardegna).
La seconda giornata si è tenuta a Quartu Sant’Elena ed è stata dedicata ai temi dell’agroalimentare, del turismo esperienziale e dell’economia circolare. Nell’impresa agricola multifunzionale “In Our Garden", protagonisti di questa giornata sono stati anche i “cittadini temporanei”, vale a dire le persone individuate sulla base del proprio profilo – legato ai temi della tappa – che hanno vissuto insieme una giornata di attività in natura e di confronto. I partecipanti si sono cimentati nella raccolta di olive e mandorle e la produzione del latte di mandorla.
Al Museo Civico archeologico di Genna Maria, a Villanovaforru, è stato programmato un Focus su transizione ecologica, comunità energetiche ed economia verde. La transizione verso modi di produzione e consumo più sostenibili è diventata una delle grandi sfide dell’ultimo decennio. Le comunità energetiche sono coalizioni di utenti che, tramite la volontaria adesione ad un contratto, collaborano con l’obiettivo di produrre, consumare e gestire l’energia, attraverso uno o più impianti energetici locali. In Sardegna sono due le amministrazioni locali che si sono attivate in tal senso: quelle di Villanovaforru e Ussaramanna.
Alla Rural Community Hub “Treballu” di Laconi i temi affrontati sono stati quelli legati a lavoro, smart working, co-working, nomadi digitali e South working. Nel primo spazio di co-working e coliving rurale si sono confrontati operatori e nomadi digitali, considerando anche il recente fenomeno che fa dei borghi contesti nei quali ricercare una maggiore qualità della vita.
Degna conclusione del festival l’esplorazione di un luogo tra il rurale e l’urbano, vale a dire la Galleria del Sale, alla Marina di Sant’Elmo (Cagliari). Una visita a cielo aperto alla presenza di alcuni buyers internazionali, in coincidenza col termine della realizzazione dei nuovi murales che due artisti del network hOMe – Sardomuto ed Ema Jones – hanno fatto per l’evento.
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