Economia
Le imprese del Gioco fanno sistema
Presentata oggi la federazione che riunisce 5800 aziende
Nel corso della conferenza stampa di presentazione della Federazione SIstema Gioco Italia, che raccoglie l’intera filiera del settore dei giochi autorizzati dallo Stato, è stato discusso il secondo rapporto realizzato dal Censis, “Gioco ergo sum 2”
«Con circa 5.800 imprese» – ha spiegato Massimo Passamonti, presidente della neonata federazione Sistema Gioco Italia – «oltre 140.000 punti di vendita, un bacino occupazionale di oltre 100mila addetti (oltre 20.000 operatori direttamente impiegati nel settore e più di 80.000 all’interno dei punti vendita) la filiera del gioco e dell’intrattenimento si configura come un vero e proprio settore industriale, caratterizzato da grande dinamicità».
Un dinamismo fotografato dalla ricerca presentata da Giuseppe Roma, presidente di Censis Servizi: il settore dei giochi in Italia ha visto una progressiva crescita raggiungendo nel 2011 una raccolta stimata di 76,6 miliardi, di cui oltre 58,9 sono tornati ai giocatori sotto forma di vincite (oltre 9 miliardi sono andati all’erario). Nello stesso anno le aziende del settore hanno registrato complessivamente ricavi lordi pari a circa il 10,9% della raccolta totale. Questa quota è a sua volta così ripartita: il 7,8% viene destinato alla remunerazione della rete (agenzie, ricevitorie, gestori slot, etc.) e il restante 3,1% alle società concessionarie. Si tratta di un settore fortemente impegnato in investimenti per lo sviluppo: circa il 50% del fatturato è destinato all’acquisto di servizi e oltre 800 milioni rappresentano i costi del personale.
Dal 2008 al 2010 gli occupati nel settore del gioco sono cresciuti di circa un terzo, raggiungendo le 20.000 unità, in controtendenza con l’andamento occupazionale italiano. La domanda di gioco dà, quindi, luogo a molteplici attività a elevata qualificazione: tecnologie e sistemi di rete, management di sistemi complessi, marketing, design e invenzione di nuovi prodotti, costruzione di macchine elettroniche, fino alla rete distributiva, la gestione di spazi dedicati, l’integrazione all’economia dei tabaccai, bar, edicole.
Le imprese del settore sono inoltre impegnate nell’aggiornamento tecnologico, nella formazione e in progetti a favore del gioco sicuro e responsabile. «È impegno della Federazione il rafforzamento di tutte le iniziative già avviate da molti concessionari per trovare nuove soluzioni affinché il gioco sia sempre più sicuro» – commenta Passamonti – «Sappiamo che sono in corso molte iniziative a livello politico e istituzionale: il nostro proposito è collaborare in modo costruttivo perché con le istituzioni si continui un dialogo che porti alla definizione di regole sempre più certe a tutela sia dei consumatori sia di un settore chiave per il Paese. Crediamo che un dialogo costruttivo con la politica, le istituzioni e la società civile possa essere la strada per affrontare criticità di cui siamo consapevoli e che è nostro impegno superare»
Consapevoli, ha ribadito Roma, che «la demonizzazione del gioco potrebbe sortire effetti opposti a quelli voluti e conferire a questa forma di svago i deleteri contorni di un’attività proibita, e per ciò stesso desiderabile. La “normalizzazione” avvenuta in questi anni ha determinato trasparenza», reso più concreta la lotta contro il gioco illegale e la criminalità e le tante forme di irregolarità ed elusione.
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