Cultura

Le foto delle vacanze: via dalla banalit

Suggerimenti per fare foto come le vorreste

di Enrico Mascheroni

Mi ha sempre affascinato il mare di notte. Salire sulle barche dei pescatori e affrontarlo con loro. Il momento migliore, per il fotografo, non è quello del successo, il tonno arpionato esposto alla vista di tutti. Ma le gocce di sudore sulla fronte dei pescatori. Mani che tirano reti. Il silenzio dei preparativi. Sangue sulle mani che tirano a fatica. Una vita sul mare. «In ciò che riguarda le cose umane, non ridere, non piangere, non indignarsi, ma capire». Amo queste parole del grande filosofo Spinoza. Mi fanno compagnia nei miei viaggi in giro per il mondo. Dalle tonnare della Sicilia alle città delle Thailandia. Amo raccontare la vita di gente dignitosa e fiera che cerca di sopravvivere all?incalzante sopraggiungere del vento e al rullio delle onde. (E.M.) Al mare, attenti alla cartolina Estate è tempo di mare. Ma il rischio di portare a casa le classiche foto-cartolina è sempre in agguato. Ci dai qualche consiglio per raccontare le vacanze tra scogli e case immerse nel blu? È vero, le foto delle vacanze al mare sono le più incriminate. Rischiano di risultare banali e scontate. Ma tutto dipende dalla voglia di chi le fa di accettare questa sfida fotografica. Primo consiglio: alzarsi preso la mattina. È il solo modo per catturare effetti di luce che rendono interessanti persone e paesaggi. La luce, d?estate e al mare, è il primo elemento di cui tenere conto. Scordatevi le ore fra le 10.30 e le 15. Nel caso scegliate di fotografare una persona, l?effetto sarebbe quello di una lampadina messa sopra la testa: ombre nere sugli occhi e immagine completamente piatta nelle zone colpite dalla luce. Potete fotografare a piacere dall?alba alle 9, dove il taglio di luce allunga in modo suggestivo le ombre. Al mare, un altro momento di grazia è la mezz?ora prima che il sole tramonti. Il mare è già scuro, ma si può ancora fotografare. I contorni delle figure, i particolari emergono in una luce suggestiva, leggermente aranciata. Quando si sceglie di fotografare un paesaggio e non si ha molta esperienza, una buona idea per evitare il classico effetto cartolina è quella di riprendere un soggetto insieme al paesaggio. Ma attenzione! Mai al centro della foto. Storie da una vacanza speciale D?estate c?è chi sceglie di partire per un?esperienza di volontariato o un campo di lavoro all?estero. Si tratta quasi sempre di realtà interessanti dal punto di vista sociale. Come portare a casa delle buone foto che le raccontino Chi sceglie un?esperienza di questo tipo, specialmente se va all?estero, ha di solito a disposizione abbastanza tempo. E ha il vantaggio di avere molto da raccontare, perché la componente sociale di queste situazioni è forte. Il primo consiglio è quello di? non fotografare. Almeno per i primi giorni passate del tempo a capire il contesto in cui siete. Dopo si può cominciare a ?tirare fuori? delle storie. Può trattarsi della vita in un campo profughi, della giornata di un volontario, del lavoro dei ragazzi che sono partiti con voi. L?essenziale è raccontare storie che siano compiute in sé. Bisogna partire con il chiedersi quali sono i momenti migliori da documentare: per esempio, se ci troviamo in un ospedale in Africa, il momento migliore sarà il mattino, quando cominciano ad arrivare i pazienti dai villaggi per farsi curare. L?arrivo, l?attesa, la distribuzione delle medicine, l?incontro con gli infermieri e poi il ritorno a casa costituiscono i diversi momenti di una storia. Che risulterà comprensibile senza aggiunta di troppe spiegazioni.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA