Non profit
Le Fondazioni e il loro ruolo per l’Agenda 2030
Oltre 160 tra rappresentanti di fondazioni, di organizzazioni del Terzo settore, giovani in Servizio Civile e interessati al mondo della filantropia si sono ritrovati a Milano per l’Assemblea Annuale dei soci di Assifero, due giornate – tornate in presenza - di confronto e scambio sul ruolo unico degli enti filantropici del nostro Paese
di Redazione
L’Agenda 2030, la più visionaria Agenda globale mai adottata dalle Nazioni Unite per lo sviluppo equo e sostenibile per le persone e il pianeta impone un conto alla rovescia che pone con urgenza la necessità per i diversi attori, privati, istituzionali, del Terzo settore e i cittadini stessi, di trovare nuove forme di partnership e collaborazione allargata per far fronte alle sfide del nostro tempo.
In questo contesto, quale ruolo specifico e distintivo possono giocare fondazioni ed enti filantropici del nostro Paese? Quale sono le direzioni e possibili percorsi per il sistema filantropico italiano anche nel contesto europeo? E in che modo queste due livelli si possono nutrire vicendevolmente e lavorare in sinergia? Queste alcune delle domande al centro dell’Assemblea Annuale dei soci di Assifero, l’associazione italiana delle fondazioni ed enti filantropici, ritornata in presenza a Milano dopo due anni online. Si tratta dell’evento annuale di confronto e scambio tra tutti gli associati, nella ricchezza della loro diversità in termini di tipologia, provenienza geografica, mission e modalità operative.
«Gli oltre 160 partecipanti riunitisi da tutta Italia» afferma Stefania Mancini, presidente di Assifero «sono la chiara testimonianza di una forte volontà delle fondazioni ed enti filantropici italiani di voler fare rete. C’è la necessità di agire guidati dal confrontarsi con i propri pari, dall’accogliere nuovi stimoli e poter gettare le basi per costruire alleanze che vedano i soci di Assifero lavorare insieme. Ed Assifero è il luogo in cui farlo: non solo la casa della filantropia italiana, quindi uno spazio sicuro di crescita e accoglienza ma anche una comunità competente, ove i processi di apprendimento innescano la incubazione di buone pratiche, e moltiplicano l’impatto collettivo. Assifero, alle porte del suo primo ventennio, è in grado di rappresentare e valorizzare l’eterogeneità della propria base associativa. Gli elementi distintivi di ciascun socio sono per noi una ricchezza inestimabile, un bene generativo che si pone con volontà e determinazione al servizio del Paese, nel costruire processi di sviluppo volti all’inclusione sociale, culturale, economica di tutti coloro cui le fondazioni e gli enti filantropici si rivolgono; nel contribuire a un dialogo distintivo con gli altri attori pubblici e privati per il conseguimento di uno sviluppo del Paese che guardi sempre all’Agenda 2030».
Collaborazione, confronto e contaminazione positiva. Tre sostantivi che si ripetono e collegano le varie parti del ricco programma dell’assemblea. I lavori del primo giorno, ospitati al Museo d’Arte della Fondazione Luigi Rovati, si sono concretizzati in tavoli di confronto e scambio strutturato tra rappresentanti di fondazioni ed enti filantropici del nostro Paese, animati da importanti personalità di diverse organizzazioni nazionali e internazionali. Sei i pilastri intorno a cui è ruotato il dibattito: la transizione verde, con intervento di Luca Iacoboni (ECCO)e Francesca Mereta (Assifero per #PhilanthropyForClimate, la trasformazione digitale, con Fabio Fraticelli (Techsoup Italia) e Giulia Gastaldo (per il Centro di Documentazione di Assifero, la resilienza della società civile e le nuove modalità di finanziamento e supporto, con Hanna Staehle (Philea- Philanthropy Europe Association, la coesione e rigenerazione territoriale con Paolo Cottino (KCity), il protagonismo giovanile, con Officine Italia, Luca Solesin (Ashoka Italia) e Roberto Minervino e Chiara Cetrulo (Servizio Civile Universale per Assifero) e l’economia sociale con Gianfranco Marocchi (Iris Network).
Durante i lavori assembleari del secondo giorno, ospitati da Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale sono stati votati all’unanimità il Bilancio d’Esercizio 2021 e il primo bilancio sociale di Assifero un ulteriore passo, per l’associazione, di sistematizzazione delle proprie azioni integrando la metodologia prevista dalla Riforma del Terzo Settore con un quadro di valutazione dell’impatto elaborato a livello internazionale per le organizzazioni di supporto alla filantropia strategica con visione di costruzione di ecosistemi filantropici più informati, connessi ed efficaci: il quadro di riferimento delle 4C
«Grazie all’utilizzo della cornice delle 4C, il primo Bilancio Sociale di Assifero», dichiara Carola Carazzone, Segretario Generale di Assifero «coglie e restituisce appieno l’evoluzione e il valore di un’organizzazione di supporto alla filantropia in grado di mettere a sistema saperi, informazioni ed esperienze aumentando le risorse, competenze, le connessioni e collaborazioni, il riconoscimento istituzionale dei propri associati e dell’intero sistema filantropico del nostro Paese. La complessità delle sfide del nostro tempo non lascia più spazio agli individualismi: per affrontarle c’è sempre più bisogno di soggetti intermedi, infrastrutture solide che permettano lo scambio reciproco e facilitino alleanze inusuali tra i diversi attori dell’ecosistema. E Assifero conferma il proprio impegno in questa direzione, con una partecipazione attiva e in prima linea a diversi network della filantropia, e non solo, internazionali, come Philea- Philanthropy Europe Association, nata lo scorso 20 maggio dalla fusione tra Dafne- Donors and Foundations Networks in Europe e EFC (European Foundation Centre). Mossi dalla profonda convinzione che il sistema filantropico italiano deve lavorare in sinergia e reciprocità vitale con il piano europeo e i sistemi filantropici degli altri Paesi».
Proprio sul rapporto tra sistemi filantropici nazionali e piano europeo, si è concentrato l’intervento di Kirsten Hommelhoff, Segretario Generale de Bundesverband Deutscher Stiftung (Associazione nazionale delle fondazioni ed enti filantropici tedesche), che ha tracciato l’evoluzione del sistema filantropico tedesco e le prospettive transfrontaliere. A seguire, una sessione interattiva, organizzata secondo la fishbowl methodology, che ha permesso ai partecipanti di interagire sul ruolo specifico delle fondazioni ed enti filantropici per l’Agenda 2030. A dare il via alla conversazione e portare il proprio contributo, Simona Costanzo Sow, United Nation System Staff College (UNSSC) e Valentina Montalto, Economista della cultura.
Lanciate durante l’assemblea anche la campagna europea #WhenWeUnite, nata da un’idea di Philea-Philanthropy Europe Association e promossa in Italia da Assifero, che vuole far sentire la voce di fondazioni ed enti filantropici di tutta Europa, evidenziando il loro contributo, e quello del sistema filantropico nel suo complesso, e la call to action Future Chair. Una chiamata rivolta a tutti i board del mondo profit e del non profit, così come delle istituzioni pubbliche, che invita a lasciare ad ogni tavolo di lavoro, riunione e panel, una sedia vuota, definita appunto Future Chair, riservata alle generazioni future, che possa essere un reminder costante e visibile durante le discussioni della necessità di tenere a mente i diritti dei giovani e delle future generazioni nei processi decisionali.
E che possa essere uno stimolo per un'azione proattiva di implicazione e di confronto con le stesse (maggiori info su questa call to action internazionale questo link).
In apertura photo by Marc Schulte on Unsplash
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